Fino al 13 dicembre tante iniziative in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale contro il femminicidio e la violenza maschile sulle donne, istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1999 in ricordo delle tre attiviste politiche della Repubblica Dominicana, le sorelle Mirabal, violentate e uccise da uomini dell’esercito durante la dittatura di Rafael Trujillo.
Anche quest’anno l’assessorato e la commissione Pari opportunità di Imola hanno presentato il calendario con le iniziative promosse in città da associazioni e istituzioni – Trama di terre, Perledonne, Circondario, Circolo Fiorella Baroncini e, per la prima volta in questa occasione, anche l’Anpi – che fino al 13 dicembre affronteranno il tema della violenza di genere nelle sue diverse sfaccettature (il programma completo è sul sito del Comune di Imola, nell’area tematica «Cultura e Società»).
«La violenza contro le donne – ha dichiarato l’assessore al Welfare, Ina Dhimgjini presentando le iniziative – rappresenta un fenomeno purtroppo in costante crescita. Intorno a questo tema non basta più riflettere, occorre dare un segnale forte, con azioni concrete. Occorre anche un lavoro di fondo sui carnefici, che pensano di trasmettere amore con la violenza». Sul territorio non ci sono dati univoci in grado di descrivere la gravità del fenomeno. Nella prima metà del 2018 si sono rivolte al pronto soccorso circa 150 donne, mentre all’Asp si registrano in media venti nuovi casi all’anno. «Nel 2017 – dettaglia Alessandra Davide, referente del Centro antiviolenza di Trama di terre e dallo scorso giugno anche presidente dell’associazione – abbiamo seguito 109 casi di maltrattamento e violenza, 76 dei quali nuovi. Fra questi ultimi, quelli riguardanti donne straniere sono stati 40, non molti di più rispetto ai casi di donne italiane. Dati più o meno in linea con gli anni precedenti. Oggi però le donne sembrano chiedere aiuto molto prima e questo è un risultato importante, frutto della sensibilizzazione e del lavoro di rete fatto in questi anni».
Ogni anno l’Asp circondario imolese investe risorse per garantire servizi sociali, sanitari e per pagare le rette nelle strutture di accoglienza. «Nel 2017 – spiega Maria Grazia Ciarlatani, dell’ufficio di Piano del Circondario – sono stati impiegati 270 mila euro, a cui si aggiungono 15.800 euro per le fasi di seconda accoglienza e 5.500 euro per i percorsi di autonomia, fondi messi a disposizione dai Comuni del Circondario». Un’ulteriore risposta contro la violenza sarà l’attivazione della «stanza rosa» da parte dei carabinieri di Imola all’interno della caserma, novità annunciata dalla stessa Dhimgjini. Uno spazio, analogo a quello aperto lo scorso giugno a Castenaso, dedicato alle donne e ai minori vittime di violenza, dove poter effettuare denunce e segnalazioni attraverso personale formato che assicura protezione e tutela della privacy.
A precisa domanda, è stata anche motivata la mancata presa di posizione da parte del Movimento 5 Stelle contro il disegno di legge Pillon su separazione e affido, a seguito dell’ordine del giorno presentato in Consiglio comunale lo scorso 6 novembre. Un disegno di legge che rischia di limitare la liberà di scelta soprattutto delle donne vittime di violenza familiare. L’ordine del giorno non è passato con il voto contrario della Lega e l’astensione del Movimento 5 Stelle. «Anche se ci sono molti aspetti che non condividiamo di questo disegno di legge – ha replicato la presidente del Consiglio comunale, Stefania Chiappe – non vogliamo votare un testo che non è ancora definitivo».(lo. mi.)
Il servizio completo è su «sabato sera» del 15 novembre
Nella foto un momento della manifestazione imolese contro il disegno di legge Pillon