Calcio serie C, alla scoperta dell”allenatore in seconda dell”Imolese Massimiliano Sigolo
«Max, vieni con me a Imola?». Saranno state più o meno queste le parole con le quali Alessio Dionisi avrà proposto a Massimiliano Sigolo di seguirlo all’Imolese, riproponendo quel binomio che a Borgosesia, un paio di anni prima, aveva portato i piemontesi a sfiorare una clamorosa promozione in serie C. «Giocavo a calcio in Eccellenza a Gattinara, nel vercellese – comincia così la chiacchierata con Max, allenatore in seconda dell’Imolese – e nel frattempo studiavo scienze motorie: una volta laureato, ho cominciato come preparatore atletico, appendendo le scarpe al chiodo. Mi contattò Di Battista, direttore sportivo del Borgosesia, ed accettai la proposta: facevo il vice allenatore e il preparatore atletico e lì ho conosciuto Alessio. Quella squadra partì un po’ come l’Imolese, con tanti giovani e senza ambizioni di vittoria del campionato»
Dionisi poi è andato al Fiorenzuola…
«Ma io non l’ho seguito, perché lo scorso anno, con la nascita di mia figlia, per me non era possibile spostarmi da Biella e così sono rimasto al Borgosesia, lavorando nel frattempo anche in una palestra. Con Alessio ci sentivamo comunque un paio di volte a settimana e quando mi ha detto se volevo seguirlo all’Imolese sul momento sono rimasto spiazzato: ne ho parlato con mia moglie e 2 ore dopo ho accettato».
La coppia Dionisi – Sigolo si è ricomposta ed i primi mesi in rossoblù sembrano riproporre lo stesso bel film proiettato nel «piccolo cinema» di Borgosesia due stagioni fa.
«L’Imolese vuole crescere, come vogliamo crescere Alessio ed io: lui è una persona molto testarda in ciò che fa, un vero e proprio toscano sotto questo punto di vista. Sa quello che vuole e si pone obiettivi quotidiani che vuole raggiungere a tutti i costi, è un tipo molto competitivo e vuole vincere ogni sfida».
Com’è in panchina?
«Non se la prende mai con gli arbitri, vive molto la partita ma non trascende mai e non si nasconde dietro agli episodi arbitrali per analizzare una gara. Su molte cose è molto scaramantico, però non ha riti particolari prima della partita. Per quel che riguarda il campo, lo vedrete in pantaloni corti finché le cose andranno bene ed il meteo lo permetterà, poi quando arriverà il freddo passerà ai pantaloni lunghi e ad uno smanicato».
Dopo due allenatori «fumantini» come Pagliuca e Baldini ed uno «serafico» come Gadda, l’impressione dalla tribuna è che Dionisi sia il giusto compromesso.
«Se c’è qualcosa che non va lo fa capire alla squadra senza darlo a vedere all’esterno, siamo noi dello staff quelli con cui magari si sfoga: io per il ruolo ed il rapporto che ho sono un po’ il suo sacco delle botte, ma ci sta. Il secondo deve prendere le arrabbiature del mister e confrontarsi con lui».
Durante la settimana?
«Capita ogni tanto che ci sfidi sul campo: lì massacra tutti, tecnicamente Alessio è sempre stato molto forte e non c’è una volta che si riesca a batterlo. Fuori dal campo, invece, è una persona squisita, un ragazzo molto umile con il quale mi trovo a meraviglia». (Andrea Mirri)
L”articolo completo su «sabato sera» dell”8 novembre.
Nella foto (Isolapress): il vice allenatore dell”Imolese Massimiliano Sigolo