Il 16 novembre serata CooperAttivaMente sul processo Aemilia con Elisabetta Marchetti, neo referente di Libera
Passaggio di consegne per il presidio di Libera del circondario imolese intitolato ad Alberto Giacomelli, giudice trapanese ucciso dalla mafia il 14 settembre 1988. Dal 30 ottobre la nuova referente è Elisabetta Marchetti, che subentra a Edoardo Lambertucci, tra i fondatori del presidio locale, che comprende i dieci comuni del territorio imolese.
La prima uscita pubblica della neo referente sarà venerdì 16 novembre, alle 18, alla sala delle Stagioni (via Emilia 25, Imola) in occasione dell’iniziativa «Libera contro le mafie – Processo Aemilia – Mille anni di condanne, e ora?», promossa da Coop Alleanza 3.0 e dalla Cooperativa Bacchilega nell’ambito della rassegna Coope-rAttivaMente.
Proprio dalla sentenza del processo Aemilia, pronunciata nei giorni del-la sua elezione, esordisce Elisabetta Marchetti.«E’ una sentenza storica che con-ferma che la ‘ndrangheta emiliana è una realtà criminale, radicata profondamente nella nostra regio-ne. Libera ha presenziato a tutte le udienze portando oltre tremila giovani perché è importante conoscere, esserci fisicamente e non lasciare sola la magistratura».
Nel suo precedente incarico come assessora alla Legalità del Comune di Imola aveva lavorato attivamente sulle tematiche care a Libera. Quanto conta il ruolo degli enti locali nel combattere le infiltrazioni mafiose e come possono fare per rendere ancora più efficace la loro azione in favore della legalità?
«Le mafie si nutrono di indifferenza, silenzio ed omertà – sottolinea Marchetti -. Ogni ente locale deve dare voce ai valori della legalità e del bene comune, promuovere una cittadinanza attiva su questi temi, non lasciare sola la magistratura e le forze dell’ordine. Per questo il Comune di Imola nel 2014 si costituì parte civile nel processo Black Monkey che, nel 2017, ha anche riconosciuto all’Amministrazione comunale un risarcimento di 300 mila euro. L’ente locale ha il dovere di tenere alta la guardia e deve avere il coraggio di schierarsi dalla parte della giustizia e della legalità. Riteniamo importante la collaborazione di Libera con le nostre amministrazioni comunali, in particolare sul contrasto al gioco d’azzardo e la promozione dei campi estivi di impegno e formazione sui beni e terreni confiscati alle mafie. In tal senso auspichiamo che i progetti portati avanti con il Comune di Imola possano proseguire».
Che differenza c’è tra la mafia del nord e quella del sud?
«Le mafie sono organizzazioni che adattano i propri metodi alle caratteristiche del territorio dove operano, vanno dove c’è il denaro e quindi nel nord i modi di agire violenti sono sostituiti da corruzione e infiltrazioni nel mondo economico – è l’opinione della referente di Libera -. Lo stesso presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone, all’indomani della sentenza Aemilia, riconosceva che, in passato, il problema che ha impedito a lungo di identificare la presenza della mafia al nord è stato ricercarla con gli stessi criteri applicati al sud, quindi omicidi ed estorsioni. Mentre al nord le mafie hanno sempre cercato di non essere visibili e dunque con meno delitti violenti si sono nascoste dietro la circolazione del denaro».
Quali sono le attività del presidio imolese di Libera per i prossimi mesi?
«In queste settimane – conclude Marchetti – siamo impegnati nel programmare le attività di formazione che realizziamo nelle scuole del circondario imolese e che ci fanno incontrare circa mille giovani e giovanissimi ogni anno e nel programmare le iniziative che realizzeremo in diversi Comuni del circondario e le aperture della biblioteca della legalità “Alberto Giacomelli” in via Emilia 69, a palazzo Monsignani. Questo sarà uno spazio aperto e a disposizione della cittadinanza dedicato ai temi dell’antimafia e alla promozione di una cultura della legalità». (mi.ta.)
L”intervista completa è su «sabato sera» dell”8 novembre
Nella foto Elisabetta Marchetti