Grande successo per le noci dell”azienda Caci, che per il 2019 prepara un nuovo impianto a Sasso Morelli
Alla Caci la vendita delle noci è cominciata il 17 ottobre scorso e da subito al casolare di via Carpe, là dove si trova anche il noceto, la fila dei clienti è arrivata fin fuori dalla porta. «Il primo giorno in cinque ore abbiamo servito oltre 300 persone» dice soddisfatto Daniele Morini, vicepresidente e responsabile amministrativo della società agricola, controllata dalla cooperativa Cti.
I clienti se ne vanno con grandi borse rigonfie, che contengono la scorta di noci per tutto l’inverno, spesso da regalare o condividere con parenti e amici. «Il più delle volte 10 chili sono il quantitativo minimo che ci viene richiesto» aggiunge Morini, mentre l’addetta alle vendite, Antonella, impugnando una grande paletta, riempie le borse con movimenti energici e fragore di gusci.
Per la Caci quello delle noci è decisamente un ottimo business, avviato nell’ormai lontano 2006, quando in zona non c’erano altri impianti simili. Dopo la messa a dimora di circa 3 mila piante su 11 ettari, nel tempo la superficie coltivata nel podere di via Carpe è aumentata fino agli attuali 33 ettari, ma la previsione è di aggiungerne altri. «Il prossimo anno – anticipa il presidente, Sauro Calderara, che partecipa attivamente alla raccolta in tuta da lavoro – pianteremo altri 7 ettari su un’area di nostra proprietà a Sasso Morelli, oggi coltivata a peschi. Ora stiamo preparando il terreno per la messa a dimora delle prime piante, che si farà tra la fine di febbraio e gli inizi di marzo».
Affinché il nuovo noceto entri in piena produzione, però, occorrerà aspettare sei anni. In via Carpe, invece, la produttività è ormai a regime, la raccolta è meccanizzata e impegna un paio di persone, che diventano una decina considerando l’intero ciclo di raccolta, lavaggio ed essiccazione. Anche queste due ultime fasi avvengono in loco, in un capannone a poca distanza dal casolare. (lo.mi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 1° novembre