Calcio serie C, la passione per il Vicenza e la bandiera che sventola a Fontanelice
Quando domani alle 18.30, allo stadio Romeo Galli, vedrete la bandiera del «Gruppo Fantasma», sappiate che il manovratore è imolese. Emanuele, figlio di Carlo Biavati e Simonetta Cittarella, è infatti lo sbandieratore ufficiale del club, che ha 25 anni di vita e che raduna tutti i tifosi emiliano romagnoli del Vicenza e, come nel caso della mamma, i «foresti» vicentini. Per capire questa storia, bisogna riavvolgere il nastro al 1998, quando in vacanza a Riccione la turista vicentina Simonetta conosce Carlo Biavati, professore di educazione fisica presso il Ballardini di Faenza, che tifa Lanerossi Vicenza fin da piccolo: amore nella vita e passione per gli stessi colori nel calcio, il connubio è perfetto, con il conseguente matrimonio, la nascita di Emanuele e le partite del «Lane» come appuntamento fisso della settimana. «Appena abbiamo saputo – parola di Simonetta – che esisteva il Gruppo Fantasma ci siamo iscritti e siamo sempre allo stadio a seguire la partita. Io e mio marito abbiamo coinvolto anche Emanuele, che sventola la bandiera del gruppo, al Menti noi siamo una presenza fissa ed abbiamo il nostro posto nella curva. Finché siamo stati in serie B abbiamo visto tutte le partite con abbonamento in curva, adesso in C è un po’ più difficile, visto che si gioca anche il mercoledì e ad orari particolari: quando possiamo in ogni caso ci siamo, la data del 4 novembre al Galli ovviamente è stata la prima che abbiamo segnato sul calendario».
Al «Galli» sbarcherà quindi il Vicenza con il suo carico di tifosi, gli stessi che ad inizio 2018 hanno tremato quando venne dichiarato il fallimento della società vicentina, che è stata poi salvata da Renzo Rosso, patron della Diesel che ha trasferito armi e bagagli da Bassano per tenere in vita quel vero e proprio fenomeno sociale che è il «Lane» a Vicenza, recuperando lo storico marchio «LR». Insomma, quello che in Emilia Romagna è il Cesena, in Veneto è il Lane Rossi. «A Vicenza si vive di calcio, non ci sono altri sport. La squadra è l’orgoglio della città, ci sono quasi 10 mila abbonati a testimoniarlo: la curva è al livello di quelle di serie A, giocare al Menti è qualcosa di davvero speciale. Siamo grati a Rosso, perché ha preso a cuore il nostro Vicenza nato nel 1902 recuperando lo storico marchio. Quando a gennaio la società venne dichiarata fallita fu un periodo bruttissimo per tutti i tifosi: sia noi del Gruppo Fantasma, che quelli organizzati a Vicenza organizzarono cene sociali per versare soldi sul conto corrente intestato alla società, in modo da permettere al curatore fallimentare di portarla avanti in qualche modo. In quei giorni a Vicenza partì l’iniziativa di esporre sui balconi le bandiere biancorosse per dimostrare vicinanza alla squadra, noi lo abbiamo fatto a Fontanelice…».
Il paese della Vallata del Santerno che è la casa della famiglia Biavati, con Emanuele che scende ogni giorno per la scuola e per fare sport, visto che dopo i primi calci all’Imolese si è dedicato al nuoto. Un ragazzino che ha fatto in tempo ad affrontare il Vicenza vestendo la maglia rossoblù. «Quella volta, prima della partita, mio marito Carlo dichiarò che sarebbe stata la prima e ultima occasione che avrebbe tifato contro il Vicenza in vita sua», parola di Simonetta. (Andrea Mirri)
L”articolo completo su «sabato sera» dell”1 novembre.
Nella foto: Emanuele Biavati sventola la bandiera del Gruppo Fantasma (i romagnoli tifosi del Vicenza) allo stadio «Menti».