Sanità, nella nuova Chirurgia vascolare interaziendale Imola si occuperà di patologie venose a bassa complessità
Ecco cosa cambia con la creazione della nuova Unità operativa interaziendale dedicata alla chirurgia vascolare.
Emergenze. Le emergenze continueranno a essere trattate a Bologna, sia al Policlinico del Sant’Orsola sia, all’Ospedale Maggiore.
Attività programmate. Per le attività programmate la creazione di un’unica Unità operativa interaziendale porterà alla creazione di una lista di attesa unica, per l’accesso alle prestazioni e la ripartizione delle attività tra diversi ospedali.
Patologie dell’aorta. Si prevede che tutta la casistica venga trattata all’interno delle nuove sale ad altissima tecnologia del Polo cardio-toraco-vascolare del Policlinico, fatte salve le urgenze dovute a traumi (indicativamente 15 all’anno).
Patologie delle carotidi. Nel progetto di riorganizzazione l’attività è concentrata all’Ospedale Maggiore, tranne le patologie da trattare in sala ibrida che resteranno al Policlinico.
Arteriopatia obliterante. La specializzazione prevede uno spostamento di oltre il 50% dei pazienti dal Policlinico al Maggiore. Al Sant’Orsola rimarranno gli interventi di rivascolarizzazione in pazienti particolarmente complessi e quelli che necessitano di trattamento endovascolare o ibrido.
Percorso di bassa complessità. Questo percorso relativo alle patologie veno-se degli arti inferiori sarà concentrato negli ospedali di Imola, Budrio e Bazzano. Complessivamente all’ospedale di Imola saranno eseguiti interventi per fistole artero-venose su pazienti con insufficienza renale e interventi chirurgici per patologia venosa degli arti inferiori.
L”articolo completo è su «sabato sera» del 1° novembre