Il Consiglio comunale di Castel San Pietro approva all”unanimità l”accordo urbanistico con Crif-Palazzo di Varignana. Tutti i dettagli
La «Varignana valley» cresce ancora. Palazzo di Varignana e soprattutto Crif Spa stanno diventando sempre più importanti per lo sviluppo economico e infrastrutturale di tutto il territorio castellano. Questo è quanto emerge dalla corposa e complessa proposta di accordo urbanistico che l’Amministrazione comunale ha redatto in collaborazione con le due aziende insediatesi da qualche anno nella frazione collinare, dove intendono svilupparsi ulteriormente. In particolare Crif, leader nel settore dei software per banche e sistemi di credito.
Un progetto che il sindaco Fausto Tinti definisce «innovativo» e ha presentato alle associazioni di categoria, ai sindacati e alle consulte cittadine locali prima della presentazione in Consiglio comunale ieri sera per l’approvazione. Approvazione che è avvenuta all”unanimità, con i voti favorevoli della maggioranza Pd-Sic e dell”opposizione del M5s (l”altro gruppo di opposizione, Il tuo Comune non ha partecipato al voto). «La votazione all’unanimità, inclusi i M5S che invece in sede pubblica erano stati fortemente critici, premia l’impegno nella definizione dell’accordo urbanistico – afferma il sindaco Fausto Tinti -, che abbiamo studiato e formulato allo scopo di promuovere lo sviluppo economico e infrastrutturale sostenibile, obiettivo che è nel dna di questo mandato, che ha messo al primo posto il lavoro». In pratica «abbiamo perseguito due obiettivi: conciliare sviluppo economico con sostenibilità ambientale e rigenerazione urbana nonché puntare ad un consumo di suolo a saldo zero».
Le necessità di Crif-Palazzo di Varignana sono molteplici: realizzazione di un centro congressi a Osteria Grande e di un nuovo stabile di servizio per Palazzo di Varignana, ampliamento del centro direzionale Crif a Varignana e realizzazione di alloggi per i propri dipendenti o clienti (tipo foresteria). Ma secondo Tinti anche i vantaggi per il territorio saranno tanti.
Nel dettaglio, innanzitutto c’è la realizzazione di un centro congressi Crif da mille posti a Osteria Grande, in una parte della lottizzazione privata presente nell’area produttiva San Giovanni, «come innesco dell’area produttiva sovracomunale anche in chiave direzionale» auspica Tinti. Dei 12 mila metri quadri di superficie utile che Crif acquisterà dai privati, 7 mila saranno utilizzati per l’auditorium e 5 mila invece verranno «trasferiti» in quel di Varignana per l’ampliamento del centro direzionale della nuova sede inaugurata ad inizio anno.
Crif intende proseguire sulla scia di una costruzione innovativa che ricorda molto certe realtà legate alle società della web tecnology, che coniuga sostenibilità ambientale con funzionalità, in concreto avremo terrazze ipogee e giardini pensili lungo il declivio sotto il crinale dove sorge l’attuale edificio, con grande attenzione all’impatto paesaggistico perchè del tutto o quasi invisibili.
Per i propri dipendenti e clienti, ai quali Crif guarda molto in termini di servizi, l’azienda necessita di lo-cali room&breakfast, soluzioni tipo foresteria. Per soddisfare questa esigenza Tinti ha proposto all’azienda di «investire nel territorio dove hanno scelto di insediarsi». Da qui l’idea: Crif acquisterebbe dal Comune le ex scuole di Varignana (il cui tentativo di vendita in passato è andato a vuoto più volte) e l’ex residenza popolare di via Alfieri, nel centro storico della frazione, per 715 mila euro. I due immobili sarebbero ristrutturati, e la potenziale edificabilità aggiuntiva del lotto, 1500 metri quadri, non sarebbe utilizzata in loco ma spostata per un ampliamento nel perimetro del resort di Palazzo di Varignana fra nuove camere e locali tecnici. (mi.mo.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 1° novembre
Nella foto l”ex scuola di Varignana