Lotta, l”Unione Sportiva Imolese e quel titolo regionale dal sapore anni ”70
Negli anni Settanta la lotta olimpica di casa nostra viveva il suo periodo più roseo. Nonostante la nascita ufficiale dell’Unione Sportiva Imolese Lotta (Usil) risalga proprio al 2 gennaio 1970, la tradizione imolese legata alla lotta libera e grecoromana affonda le radici ben più lontano nel tempo, fin nei primi anni Venti del Novecento. Nell’ultimo periodo, invece, nonostante il titolo olimpico vinto da Andrea Minguzzi nel 2008, la lotta olimpica imolese ha attraversato un vero e proprio declino, soprattutto in termini di atleti che decidevano di dedicarsi ad una delle discipline più antiche della storia dell’uomo.
Poche settimane fa, però, la storia è cambiata: l’Usil è tornata ad essere la prima società per meriti sportivi nella lotta grecoromana a livello regionale, superando per risultati la rivale società di Faenza, che negli anni si era abituata ad una sorta di supremazia incontrastata. Ciliegina sulla torta, la società imolese si è laureata campionessa regionale nella sua casa, nel complesso sportivo «Chicco» Ravaglia, un ritorno di una competizione che da decenni non si vedeva a Imola. «Negli anni Settanta l’Usil vinceva tutto quello che si poteva vincere – ricorda Gianfranco Bernardi, storico presidente della società -. La squadra contava tanti atleti e grandi nomi, fra cui numerose medaglie assolute italiane».
Nel 1971 è proprio Imola ad ospitare il campionato italiano assoluto, aggiudicandosi il primo ed il secondo posto con Max Scaioli e Massimo Minguzzi (padre dell’olimpionico Andrea e della giovane promessa Mirco). Poi, come detto, le cose sono cambiate e lo sport della lotta olimpica ha perso in interesse, almeno ad Imola.«Negli ultimi due anni, grazie all’arrivo o al ritorno in società di numerosi giovani fra cui molti campioni, come l’olimpico Minguzzi che quale atleta delle Fiamme Oro si allena nella nostra palestra, il nome di Usil ha ricominciato ad essere presente nello scenario regionale, nazionale e perfino internazionale – racconta Renato Polgrossi, vicepresidente della società -. Grazie a loro la lotta grecoromana oggi riscuote più interesse, un merito che va comunque condiviso con la nostra voglia e capacità di restare aggiornati sulle nuove discipline di combattimento, quali grappling e mixed martial arts (Mma), che per la fama mondiale richiamano numerosi giovani. Ma visto che per queste nuove discipline servono nozioni e tecniche di lotta olimpica, tutti i nostri atleti si allenano nella lotta e partecipano alle gare».
mi.mo.
L”articolo completo su «sabato sera» del 25 ottobre.
Nella foto: gli italiani di lotta a Imola nel 1971. Da sinistra Max Scaioli (oro), Gianfranco Bernardi, Massimo Minguzzi (argento) e Gianni Sanna.