Cimiteri, crescono le richieste di cremazione. E ora l”Amministrazione comunale pensa a come ridurre i costi
La richiesta di cremazioni è cresciuta ancora, tanto che oramai nell’imolese rappresentano il 47 per cento rispetto al 43 per cento di due anni fa; siamo quasi a uno su due nei cimiteri del forese, come Linaro. Al Piratello da un anno è finalmente operativo anche il Giardino delle rimembranze, ovvero lo spazio dedicato alle cerimonie per lo spargimento delle ceneri dei propri cari.
Questa attività, tra l’altro, coinvolge anche la gestione periodica dei resti mortali, ovvero le esumazioni da terra o le estumulazioni dai loculi, argomento poco simpatico ma del quale tutti prima o poi dobbiamo occuparci, dal momento che nuove concessioni perpetue per le tombe non sono possibili e ad ogni rinnovo son costi. Ad esempio, il solo spargimento delle ceneri nel Giardino delle rimembranze costa 115 euro, al quale bisogna aggiungere l’eventuale targa commemorativa (ce ne sono già otto scritte nelle cortine di cemento che delimitano l’area). Costi, comunque, nettamente inferiori a quelli delle altre tombe in genere.
Non è un caso, quindi, che l’assessora al Welfare, Ina Dhimgjini, che ha la delega ai cimiteri, abbia dichiarato di voler mettere mano a breve al regolamento comunale con l’obiettivo, in particolare, di una maggiore economicità dei prezzi dei servizi di cremazione. Ma non basta. Le ceneri possono essere conservate anche presso gli eredi o disperse in natura (seppur con qualche vincolo), ma molti faticano ad accettare questa logica e preferiscono la via di mezzo: la conservazione dell’urna nel cimitero (che è l’unica pratica ammessa anche dalla Chiesa cattolica). (l.a.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 25 ottobre