Festa per i 30 anni della casa residenza anziani di Medicina. E intanto continuano gli investimenti per ammodernarla
La casa residenza anziani (Cra) ha spento le sue candeline sulla torta mentre sono tuttora in corso degli interventi per migliorare l’efficienza energetica della struttura. Sabato 20 ottobre, infatti, gli amministratori del Comune e il personale dell’Asp hanno festeggiato con una mostra fotografica e alcuni video i primi trent’anni di vita della casa protetta al civico 1 di via Biagi.
L’inaugurazione, in verità, risale al dicembre del 1987 sotto la gestione dell’ente Istituzioni di assistenza riunite di Medicina, «mentre l’Asp è subentrata nella gestione dieci anni fa» precisa la direttrice dell’Azienda servizi alla persona, Stefania Dazzani. Attualmente ha 59 posti, di cui 48 in regime di accreditamento e 11 convenzionati, ossia posti a cui si accede tramite le graduatorie pubbliche ma che non sono finanziati dalle risorse del fondo per la non autosufficienza. Si tratta di una struttura alla quale tutta la comunità medicinese è affezionata e nella quale l’Amministrazione comunale ha sempre creduto molto, tanto da volere fortemente che rimanesse totalmente pubblica quando, sei anni fa, partì il passaggio dagli appalti all’accreditamento.
Su richiesta esplicita del Comune si scelse il trasferimento nelle mani dell’Asp (oltre a Medicina, nel circondario hanno questo tipo di gestione soltanto le Cra Fiorella Baroncini e la Cassiano Tozzoli di Imola). A fine 2013 venne superata la gestione mista, non senza qualche discussione (in quel momento vi lavoravano una dozzina di dipendenti della cooperativa Ida Poli), da allora il personale fa interamente capo all’Asp ed è composto da 45 persone, compreso un medico di struttura ad accessi giornalieri, cinque infermieri professionali, 28 operatori socio-sanitari (comprese le sostituzioni), un fisioterapista, una psicologa in condivisione con altre strutture e due addetti all’animazione.
Una cosa della quale l’assessore alle Politiche sociali, Dilva Fava, si dice orgogliosa sono «i forti investimenti fatti sulla struttura», che hanno visto proprio il Comune in prima linea con la costruzione quattro anni fa di una nuova ala nel lato sud-ovest, dove si trova anche il polo sanitario medicinese con la Casa della salute. Un’opera necessaria per rispettare i nuovi criteri previsti dalla Regione per le strutture protette accreditate, e per la quale la stessa Emilia Romagna aveva previsto dei fondi ad hoc.
I lavori sulla casa protetta di via Biagi, però, non sono finiti qui. «E” tuttora in corso un intervento di riqualificazione nella parte vecchia che comporta un investimento di 490 mila euro – aggiunge Dazzani -, dei quali 143.500 (ossia il 29% del totale) arrivano da un contributo regionale per l’efficientamento energetico e per la restante parte con risorse Asp». Sostanzialmente verrà coibentato il tetto e saranno installati un impianto fotovoltaico e le valvole termostatiche sui radiatori. (r.c.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 25 ottobre
Nella foto la festa dei 30 anni