Basket A2, verso Mantova-Le Naturelle e il ritorno «a casa» del trainer imolese Carlo Marani
Dopo due sconfitte consecutive Le Naturelle stasera (alle ore 20.30) affronteranno in trasferta Mantova. Fino al 31 marzo di questo 2018, tra le «bestie nere» dell’Andrea Costa, un posto preminente se l’erano preso proprio gli Sting Mantova, che nelle ultime tre stagioni (due di Ticchi e quella di Cavina) avevano sempre vinto le cinque sfide con gli imolesi. Oggi come detto Imola torna a Mantova alla ricerca di un successo che, specie nelle ultime due stagioni, le è sfuggito solo nei pressi della sirena finale. Questa volta uno dei protagonisti più defilati di quelle sfide, sarà dall’altra parte. L’imolese Carlo Marani, il preparatore atletico di quel Mantova, in estate è passato all’Andrea Costa e per lui è stato un ritorno a casa dal sapore particolare. «E’ la prima volta che lavoro a Imola – avverte il trainer – e questa è una grande novità in cui in passato ho sempre sperato. Ora vorrei rimanere a lungo, perché si tratta della situazione ideale e del mio obiettivo fin da quando ho iniziato questo lavoro. Se ho definito questo mio approdo in biancorosso il più emozionante, è perché arrivo nella squadra per cui ho sempre tifato».
Entriamo in campo e parliamo del tuo lavoro. E’ stato speciale farlo in questa squadra particolarmente matura?
«Non a livello collettivo, che va allenato in base agli obiettivi, mentre il lavoro individuale quest’anno ci ha fornito proposte diverse. Alla fine il lavoro è sempre lo stesso, anche se in questo gruppo ci sono più giocatori da mantenere a buon livello, più che da migliorare».
Il tuo lavoro su Raymond è stato più complicato del solito?
«Da quando è arrivato a Imola ha perso tanti chili (come doveva), ma forse avrebbe dovuto farlo anche prima, a casa in estate. In questi due mesi alla palestra Free Time ha lavorato duro, ma deve continuare a farlo e spero che in futuro capisca quanto sia importante curare la qualità fisica in estate e in senso generale».
Torniamo a te. Cosa proverai tornando a Mantova?
«Sarà piacevole tornarci presto, perché mi sentirò ancora a casa per i ricordi freschi di questi anni. Gli Sting mi hanno dato fiducia dopo essere uscito da squadre scomparse come Fulgor Forlì e Eagles Bologna e in riva al Mincio penso di aver lavorato bene, lasciando un buon ricordo».
Cosa c’è da temere degli Sting?
«La squadra che conoscevo è cambiata quasi integralmente, ma i due giocatori da cui sono ripartiti, sono molto importanti. Vencato e Cucci sono grandi persone e ottimi giocatori e poi la loro forza è nello staff tecnico, dopo la promozione di coach Alberto Serravalli, un patrimonio della società».
p.p.
L”intervista completa su «sabato sera» del 25 ottobre.
Nella foto: Carlo Marani insieme a coach Di Paolantonio