Vetrano e Randisi rileggono Riccardo III all”Arena del Sole di Bologna fino a domenica
In scena fino a domenica 28 ottobre a Bologna il nuovo lavoro dei registi e attori Enzo Vetrano e Stefano Randisi: il teatro Arena del Sole ospita nella sala Thierry Salmon Riccardo3. L”avversario, una produzione Arca Azzurra Produzioni e Ert Emilia Romagna Teatro Fondazione realizzata in collaborazione con Le Tre Corde / Compagnia Vetrano Randisi. Il testo, un adattamento di Francesco Niccolini, rilegge in chiave contemporanea il Riccardo III di William Shakespeare: «Oggi demone recluso e indomito, viene qui sottratto al medioevo inglese e diventa abitante del presente, dando vita a una messa in scena che non sarà una pura variazione sul tema ma qualcosa di “meno rassicurante” – si legge nel comunicato stampa -. L’ambientazione non è quella di un sala da palazzo reale quattrocentesca, ma sul palcoscenico è tutto bianco e verde acido, pareti che ricordano molto da vicino la stanza di un ospedale: un letto, una sedia a rotelle, un grande specchio. Forse ci troviamo all”interno di un ospedale psichiatrico o un manicomio criminale e forse stiamo per assistere a una terapia sperimentale che porterà un paziente ad affrontare gli orrori di cui si è macchiato. O forse siamo proprio dentro la sua mente abitata da incubi e fantasmi».
Enzo Vetrano è Riccardo, Stefano Randisi è Lady Anna, ma anche un sicario, Giorgio di Clarence, Buckingham, Edoardo e Richmond, e Giovanni Moschella è tutti gli altri personaggi (un altro sicario, Hastings, Elisabetta, il principino, Margherita, il sindaco di Londra, Stanley).
Scrivono Nicolini, Vetrano e Randisi nelle note di drammaturgia e regia: «La terapia/psicodramma ha inizio: la corona passa da una testa a un”altra, la ghigliottina si abbatte feroce, le campane suonano a festa o a morto, mentre un corvo si aggira, come se quel luogo gli appartenesse. E soprattutto, c’è un’iniezione che incombe come una spada di Damocle. O piuttosto di Richmond, in questo caso. In un luogo pieno di fantasmi, rivive la vicenda di Riccardo di Gloucester – il malvagio più malvagio, ma al tempo stesso più terribilmente simpatico mai creato dal genio umano – e dei suoi omicidi seriali, ma, al momento del gran finale, giusto un istante prima della morte («Un cavallo, un cavallo, il mio regno per un cavallo!») Riccardo risorge dai suoi peccati e con il suo ultimo monologo visionario si congeda, accoglie la liberazione che gli giunge non dalla spada di Richmond ma dall”iniezione che gli viene somministrata: sedato, ridotto alla passività. È l”inizio del recupero o la fine della speranza? È solo questione di tempo oppure quella iniezione è una conquista che permette la liberazione definitiva dal male? Parafrasando Macbeth e il suo “Tomorrow and Tomorrow and Tomorrow”, a noi resta soltanto un “Forse e Forse e ancora Forse”. L”unica cosa di cui siamo sicuri è che ora il protagonista – dopo aver riconosciuto il sangue versato – è annichilito. Tutto sommato non è nemmeno così importante essere sicuri chi è il medico, chi l”infermiere e chi il paziente, o se si tratta di diversi criminali coinvolti nello stesso esperimento: sembrano più le due identità di una stessa persona. Uno l”avversario dell”altro. Quella corona, per cui tutto questo è accaduto, nella storia, in teatro e nella vita, ora giace abbandonata. Sul letto da ospedale o sul palcoscenico: in qualunque angolo di questa stanza dedicata alla somministrazione del dolore. Lo spettacolo è finito. L”unica cosa che può sopravvivere a tutta questa devastazione è solo il Teatro, con i suoi fantasmi. E tutti i suoi illusori forse».
In scena all”Arena del Sole giovedì e venerdì alle 20.30, sabato alle 20, domenica alle 16.30. Sabato 27 ottobre alle 16 nel foyer dell”Arena del Sole si terrà una conversazione con Enzo Vetrano, Stefano Randisi e Giovanni Moschella, durante la quale verrà anche presentato il libro Riccardo3 di Francesco Niccolini, edito nella collana Linea di Ert e Luca Sossella Editore. Biglietti: da 15 a 7 euro più prevendita. Informazioni: 051/2910910.
Nella foto (di Luca Del Pia): da sinistra Stefano Randisi, Enzo Vetrano e Giovanni Moschella