Marroni di Castel del Rio, il 2018 buona annata per quantità e qualità. Anche il prezzo soddisfa i produttori
Dopo il minimo storico toccato nel 2017 a causa della siccità, quest’anno il raccolto e la qualità dei marroni nostrani tornano nella norma. «La produzione è buona – conferma Giuliano Monti, presidente del Consorzio castanicoltori di Castel del Rio che riunisce una sessantina di produttori – e la previsione è di arrivare a 5 mila quintali come nel 2016, a fronte dei circa 2 mila quintali del 2017. Quest’anno i marroni sono tanti e molto buoni. I primi che sono stati raccolti a inizio ottobre erano un po’ “cotti” per le alte temperature che abbiamo avuto a settembre, ma la richiesta dei consumatori è stata soddisfatta. La stagione naturale è la prima decade di ottobre e al momento circolano solo prodotti belli, anche se la pezzatura non è eccezionale».
Anche il prezzo è buono. «Le quotazioni all’ingrosso – elenca Monti – sono sui 5 euro al chilo per i marroni grossi di Castel del Rio, mentre al dettaglio il prezzo oscilla sui 7-7,5 euro al chilo per la pezzatura grossa e 5-6 euro al chilo per la pezzatura media. Va anche detto che all’inizio tutto il commercio riguarda prodotti freschi, mentre, ora questi sono destinati a essere conservati in acqua, cosa che fa scendere il prezzo. Mi aspetto quindi un assestamento fisiologico sui 4 euro al chilo all’ingrosso».
Non così bene, invece, al sud, dove le temperature molto alte hanno inciso sui risultati, a vantaggio della produzione del nord Italia. «Nelle zone di Roma, Viterbo e monte Amiata – conferma Monti – il prodotto è poco e di scarsa qualità».
Alla luce di tutto ciò, la concorrenza delle castagne non fa paura. «Al momento sono pochissime – aggiunge il presidente dei castanicoltori -. Costano meno, ma valgono anche meno qualitativamente: se il marrone arriva anche a 8 euro al chilo, le castagne sono sui 4-5 euro al chilo». (lo.mi.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 18 ottobre