Basket A2, Le Naturelle-Verona e la quarta sfida tra Lorenzo Dalmonte e il padre Luca
Alle ore 21 di stasera, al «palaRuggi» di Imola andrà in scena un match che per il basket imolese e per l’Andrea Costa avrà un valore e un significato anche superiore. Sul parquet di casa, la Naturelle ospiterà la Tezenis Verona, una squadra costruita per correre in testa e per guadagnarsi un play-off pregiato, più che la promozione diretta in serie A. Al fianco di coach «Dipa» sulla panchina imolese ci sarà Lorenzo Dalmonte (per la quinta stagione di fila assistente in biancorosso), mentre dall’altra parte del tavolo della giuria ci sarà il padre Luca, che per la quarta volta sarà avversario del figlio. «Sarà ancora una volta un match particolare – svela Lollo – anche se ripensando al match dello scorso marzo, non ci sarà più l’emozione della prima volta. Prima della partita sarà bello riabbracciare mio padre, ma poi alla palla a due, la testa sarà concentrata in una sola direzione».
La dura lezione che avete impartito a Verona in precampionato quanto può condizionarvi?
«Non dovrà farlo, perché stiamo parlando di una amichevole nella quale entrambe le squadre cercavano una identità. Stasera sarà tutta un’altra cosa».
Veniamo a te. Si può essere sorpresi di vederti ancora qui?
«In estate ho passato almeno un mese a pensarci. Sono stato in contatto con Imola, ma anche con altre squadre e poi ho deciso di restare all’Andrea Costa, perché mi ha voluto e ne sono contento».
Negli ultimi tre anni hai «assistito» tre coach diversi. E’ stato complicato?
«Per ogni assistente il compito primario è capire le richieste del capo e non è stato facile farlo alla svelta. In tutti e tre i casi la qualità delle persone ha fatto la differenza».
C’è la sensazione che in questa stagione tu abbia più responsabilità, un po’ come due anni fa con Ticchi.
«Non è sbagliato pensarlo: con Emanuele c’è una quotidiana condivisione del lavoro e del piano partita. Lui si fida di me, mi dà molto spazio e ne sono molto contento. Alla fine quel che conta è andare nella stessa direzione e noi ci andiamo».
Cos’ha di particolare Di Paolantonio?
«E’ un tecnico, ma anche una persona, di grande qualità, che riesce a trasmettere serenità a tutti noi, con naturalezza incredibile. Allo stesso tempo è però determinato in ogni scelta che propone».
Il fattore campo, che già contro Udine è stato determinante, potrà essere la vostra arma vincente anche in questa stagione, in chiave salvezza?
«La spinta del nostro pubblico è chiaramente un fattore importante, ma in questa stagione dobbiamo giocare tutte le partite con grande energia e se siamo in casa o fuori non ci deve interessare».
p.p.
L”articolo completo su «sabato sera» del 18 ottobre.
Nella foto (Isolapress): Luca e Lorenzo Dalmonte