Ritrovata senza vita una volpe rinchiusa in gabbia, denunciato bracconiere
Un curioso ritrovamento è avvenuto nei giorni scorsi a San Martino in Pedriolo. Si tratta, infatti, del corpo senza vita di un esemplare di volpe adulta rinchiusa e abbandonata in una gabbia di metallo vicino all”alveo del torrente Sillaro. A scoprire l”animale è stata la polizia provinciale della Città metropolitana di Bologna su segnalazione di una donna che si trovava nella zona a passeggio con il cane.
Dalle indagini svolte, oltre a verificare l”irregolarità dell”azione, è stato possibile risalire all”identità dell”autore del gesto che è stato denunciato per «attività svolta in mancanza di qualsiasi autorizzazione o titolo abilitativo e in sfregio alle più elementari norme di gestione e di rispetto per gli animali».
La volpe, infatti, è una specie sottoposta ad azioni di controllo, come previsto dai piani di gestione della fauna selvatica, che hanno come obiettivo quello di cercare di ridurre i danni che può causare agli allevamenti di animali da cortile. Il controllo numerico degli esemplari, quindi, può essere esercitato esclusivamente da persone autorizzate ed a condizioni ben precise, seguendo le norme di legge previste. «Anche questa vicenda – dichiara Raffaele Persiano, consigliere metropolitano con delega alla polizia provinciale – conferma come, per garantire una migliore gestione delle attività di vigilanza e controllo su un territorio logisticamente complesso da presidiare, sia fondamentale la collaborazione dei cittadini con le autorità».
d.b.
Foto tratta dal sito della polizia provinciale della Città metropolitana di Bologna
Chiedo scusa ma non posso non segnalare l’apparente anomalia del testo di questo articolo. Forse è un refuso, ma la frase iniziale “Un curioso ritrovamento… “ è a mio modesto avviso inadatto e fuorviante a descrivere quello che è stato fatto nei confronti di questo povero animale. Il trovare il corpo senza vita di una volpe rinchiuso in una gabbia da un bracconiere e poi abbandonato non ha in sé, nulla di curioso; temo che per il povero animale sia stato invece terribile e tremendo. Tali aggettivi, purtroppo, mi sembrano più adatti rispetto a quel (molto riduttivo) “curioso” con cui viene iniziato l’articolo. Nel proseguimento del testo poi si legge “…esemplare di volpe adulta abbandonato e rinchiuso in una gabbia…” come se l’esemplare fosse stato prima abbandonato e poi successivamente rinchiuso: pratica alquanto bizzarra per un bracconiere, come sembra sia stato evidenziato dalle indagini la persona che è stata denunciata. Spero invece che la sequenza temporale non sia invece stata: prima rinchiusa e poi abbandonata a morire di fame e di sete; questa cosa, ancora da verificare con le indagini, mi porterebbe a considerare questo tipo di trattamento oltre che terribile, anche inumano.
Al suo tempo Leonardo da Vinci scriveva: “Verrà il tempo in cui …. l’uccisione di un solo animale sarà considerato un grave delitto”; sono passati oltre cinquecento anni dalla nascita di questa persona geniale, ma sembra che da allora pur cambiando qualcosa, resta ancora molto da fare in questo senso.
Roberto Michinelli
Ci spiace che l’utilizzo del termine “curioso” possa aver urtato la sensibilità di qualche lettore. L’abbiamo fatto con un’accezione neutra e non per minimizzare la gravità di un gesto del genere.