Maria Pia Timo a Medicina tra storie di donne di ieri e di oggi e ricette in cucina
Storie di donne e di cucina, storie di luoghi e di ricordi. Storie che diventano universali e attraversano il tempo e le generazioni. Maria Pia Timo porta in scena alla Sala del Suffragio di Medicina sabato 20 ottobre alle 21.15 Doppio brodo. Manuale di una donna imperfetta con cui si apre la rassegna di prosa curata da Eclissidilana. L”attrice faentina, a cui sabato sera è molto legato poiché ha lavorato a lungo nella cooperativa Bacchilega che edita il settimanale, insieme al coautore Roberto Pozzi ha creato uno spettacolo in cui si ride molto e ci si commuove molto, guidati dai sapori di una cucina che è anche cuore delle donne. E, in scena, c”è spazio anche per un tagliere, un matterello e tanta farina…
«È uno spettacolo che amo molto, sono contenta di proporlo spesso in giro, perché sta andando molto bene», afferma l”attrice faentina.
Racconti storie di vita romagnola, interpretando la tipica arzdora, ma in realtà si tratta di ricordi condivisi anche oltre regione.
«Parto da una matrice regionale per assolutizzarla. I racconti delle mamme o delle nonne che porto in scena sono storie raccontatemi da donne romagnole ma comuni a mamme o nonne di altre parti d”Italia: possono cambiare i particolari, invece della piadina avere lo gnocco fritto tanto per dire o invece di raccogliere erbe spontanee in montagna cercare le vongole al mare, ma il sentimento è uguale».
Lo spettacolo parte proprio da vita vissuta, dai racconti di alcune signore che hai conosciuto e intervistato per la tua trasmissione tv La Vespa Teresa e il libro omonimo.
«Sì, c”era tantissimo materiale che non avevamo usato e che si sarebbe disperso e mi piangeva il cuore, perché erano storie coinvolgenti, emozionanti, commoventi, di guerra e difficoltà, di fatica e di unione,per cui io e Roberto Pozzi abbiamo pensato di costruirvi attorno uno spettacolo teatrale che si muovesse in cucina e tra le ricette e che unisse anche dei pezzi contemporanei che parlano dell’oggi, mostrando le differenze tra cosa vuol dire occuparsi della casa e della famiglia oggi o allora con quelle storie. Lo spettacolo diventa così anche divertente e buffo, fa molto ridere oltre che emozionare».
Si emozionano sia le persone che hanno l”età delle signore di cui parli che le loro nipoti.
«Sì, chi ha vissuto quelle cose in una realtà che poi è solo l”altro ieri ci si riconosce molto. Ma anche i nipoti che risentono i racconti delle nonne o scoprono un modo di vivere diversissimo, lontano eppure che è ancora qui, si sente perché ha impregnato la loro storia. I nipoti sono interessati, mi hanno fermato spesso commossi. Poi, come dicevo, lo spettacolo è divertente ma i racconti danno una matrice malinconica e in alcuni punti in cui si parla della guerra e dei suoi drammi drammatica ho sentito soffiare dei nasi in sala…». (s.f.)
Sabato 20 ottobre, ore 21.15, sala del Suffragio, via Libertà 60. Biglietto 8 euro, ridotto 6. Info e prenotazioni: 333/9434148.
L”articolo completo è sul «sabato sera» in edicola da giovedì 18 ottobre
Nella foto Maria Pia Timo