Dall”alba ai Tre Monti, i 50 anni di storia della famosa corsa podistica imolese
ll 1º settembre 1968, mentre a Imola nasceva il mito di Vittorio Adorni, si scriveva anche la prima pagina di un evento diventato storico: il Giro dei Tre Monti. I due fatti sono connessi, perché se Leo Monduzzi, l’ideatore della grande classica del podismo imolese, non avesse seguito con la sua telecamera il grande ciclista, forse non avrebbe mai dato vita alla corsa. Fu la magia dei Mondiali portati in città da Nino Ceroni e il fascino del percorso a fargli capire che quella era la gara che andava cercando da anni. Il Giro dei Tre Monti era perfetto: crudele per i suoi saliscendi, bellissimo e realizzabile. Ne parlò con gli amici di sempre, ma era la corsa ad aver già preso il volo. Nel giro di poche settimane nei bar e nelle cooperative imolesi non si parlava d’altro.
Domenica la famosa corsa podistica compie 50 anni e sarà l”occasione per tutti i partecipanti di vivere una nuova storia di vita e sport. La stessa storia che la brava scrittrice Lisa Laffi ha raccontato per l”occasione nel libro «Imola e il Giro dei Tre Monti» (Bacchilega Editore).
d.b.
Nella foto: l”edizione del 1977