Il senatore Daniele Manca (Pd) sulla manovra del Governo: «Assistenzialismo e debiti, film già visto»
«Tanta assistenza e poca crescita». Questa è la sintesi critica di Daniele Manca sulla nota di aggiornamento al documento di programmazione economica approvata dal Governo il 27 settembre e presentata nei giorni scorsi alle Camere. Per due mandati sindaco di Imola e da marzo eletto al Senato per il Pd, Manca fa parte della Commissione Bilancio del Senato e siede all’opposizione rispetto alla maggioranza giallo-verde. Mancano ancora i dettagli, cioè come si declineranno davvero e quali aggiustamenti saranno necessari per realizzarli, ma il nocciolo c’è tutto. Secondo Manca il «governo del cambiamento sta mandando in onda un film molto simile a quelli in voga negli anni Ottanta del secolo scorso che ci ha portato vicini alla bancarotta nel 1992».
C’è stato un bel balletto di numeri soprattutto sulle coperture, quali sono i dati, ad oggi, e quali gli elementi critici o da salvare?
«La manovra di bilancio vale più o meno 40 miliardi nel 2019 e un ammontare simile negli anni successivi. Come si pensa di coprirli? Con un condono (chiamato poeticamente «pace fiscale»), una spruzzata di tagli ai ministeri, l”abolizione di alcune agevolazioni fiscali, 10 miliardi da ipotesi di privatizzazioni e tanto deficit, che in percentuale sul Pil si stima passerà da 1,2 a 2,4 nel 2019; da 0,7 a 2,1 nel 2020; da 0,5 a 1,8 nel 2021. In tre anni sono almeno 80 miliardi di debito pubblico in più. Per cosa verranno usati? In gran parte per assistenza e previdenza, cioè 16 miliardi tra reddito di cittadinanza e quota 100 per le pensioni, e 12,5 miliardi per bloccare l”aumento di Iva e accise nel 2019. Per la crescita solo le briciole: 3,5 miliardi di risorse aggiuntive per gli investimenti pubblici nel 2019 e poco altro per gli investimenti privati. Tutto tace su scuola, università, ricerca e sviluppo. Il futuro, insomma, è assente. Si finanziano processi che spingono verso un costosissimo assistenzialismo per favorire il consenso in vista delle elezioni europee del 2019. Di Maio ha detto che sconfiggerà la povertà, ma io credo che per farlo davvero occorrano formazione e presa in carico, lavoro e crescita». (l.a.)
L’intervista completa sul “sabato sera” dell’11 ottobre.
Nella foto Daniele Manca