Smog, la Regione ascolta i sindaci: possono circolare i diesel euro 4, stanziati 5 milioni per le rottamazioni
Tolto il divieto di circolazione ai diesel euro 4 e subito 5 milioni di euro per le rottamazioni. La Regione ha deciso di aggiustare il tiro sulle misure anti-smog dopo la riunione che si è svolta ieri a Bologna tra il presidente Stefano Bonaccini, l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo e i rappresentanti dei 30 Comuni che aderiscono ai Piano aria integrato regionale 2018-2020.
La novità più attesa è quella che riguarda i diesel euro 4, per i quali l’Emilia-Romagna aveva stabilito, diversamente dalle altre Regioni padane, il divieto di circolazione generalizzato per tutto il periodo interessato dalle misure e quindi tutti i giorni dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 18.30 e in tutte le domeniche ecologiche fino al 31 marzo 2019. Tale divieto è stato tolto e dunque questi veicoli potranno circolare normalmente, salvo il caso di attivazione di provvedimenti d’emergenza, che scatteranno in presenza di sforamenti ripetuti dei livelli di polveri sottili.
Inoltre, la Giunta regionale ha deciso di stanziare subito 5 milioni di euro per la rottamazione delle auto dei privati, un provvedimento che si aggiunge al bando con gli ecobonus fino a 10 mila euro per i veicoli commerciali. Da viale Aldo Moro parte però la richiesta al Governo di mettere altrettante risorse su questo capitolo.
Non è tutto: dal vertice sono usciti altri aggiustamenti al complesso delle misure anti-smog, come il rafforzamento delle domeniche ecologiche (i Comuni stabiliranno in concreto le loro modalità) e il potenziamento delle misure emergenziali.
Ricapitolando, il pacchetto di misure entrato in vigore il 1° ottobre, con le correzioni apportate ieri relative alla circolazione dei diesel euro 4, si applica ai 30 comuni della regione che sono capoluoghi di provincia o comunque aree urbane oltre i 30.000 abitanti, tra cui Imola e le vicine Faenza e Lugo, oltre ad altri 11 centri dell’agglomerato di Bologna, nel quale è compreso Ozzano dell’Emilia. Restano esclusi dai divieti gli altri comuni del circondario imolese.
Tutto invariato per quanto riguarda gli altri divieti di circolazione di veicoli e i provvedimenti su camini e stufe a legna e pellet (leggi qui).
«Non torniamo indietro – ha precisato il presidente Bonaccini -. Non c’è nessuna intenzione di allentare la presa sulla salute e l’ambiente. Mettiamo sul piatto misure più robuste per incentivare le persone a cambiare l’auto che inquina troppo e per informare meglio sulla necessità di adottare comportamenti diversi per difendere la propria salute e quella delle persone più fragili, a partire dai bambini, che viene messa a rischio dalla diffusione delle polveri sottili. E proprio per questo, insieme ai sindaci, abbiamo chiesto ai tecnici di studiare già nelle prossime misure più restrittive in caso di sforamento dei livelli di smog nelle città, oltre appunto a domeniche ecologiche straordinarie. In una situazione, quella in cui l’Emilia-Romagna rischiava di muoversi da sola e in maniera isolata, abbiamo raccolto le osservazioni dei cittadini e del mondo del lavoro e, lo ripeto, ascoltato i territori attraverso i sindaci, rilanciando il nostro impegno per la lotta all’inquinamento, sulla quale chiediamo al Governo di darci una mano vera, concreta».
La marcia indietro sulle misure antismog della regione non sorprende. Sotto la spinta di alcune Associazioni di Categoria si contesta il piano che gli stessi sindaci avevano scelto. Tra l’altro si dice che le prossime misure saranno basate sugli sforamenti dei limiti di legge. La domanda è: come faranno a sapere quali sono gli sforamenti nei centri abitati che non dispongono di centraline di misurazione delle polveri? Tra questi c’è anche tutta la Bassa Romagna e Lugo che dispone di una centralina sola situata a circa 20 km dalla città. In compenso – come informano i media – adesso protestano i comuni che sono risultati più inquinati. Tra questi Modena, Reggio e Piacenza.
Seconda osservazione …. Ma non si era detto che abbiamo troppi mezzi in circolazione e che è necesssario potenziare il trasporto pubblico sia di linea che su chiamata? Perchè allora gli stanziamenti prevedono finanziamenti pubblici alla rottamazione. Tra l’altro si era prevista tra le tante esenzioni anche quella riferita ai mezzi di servizio di artigiani e C.
P.S. – Caso della Sindaca di San Lazzaro di Savena. Le contraddizioni di molte amministrazioni sono tante ma ce ne sono di eclatanti come quelle della prima cittadina di S. Lazzaro. Come componente della Direzione Nazionale di Legambiente sostiene le limitazioni al traffico e propone di farne altre anche più incisive, ma come Sindaco di una delle città coinvolte ha chiesto di togliere quelle decise in base al piano approvato.