Tariffa puntuale e raccolta dei rifiuti, cosa significano e come stanno cambiando davvero
Vito Belladonna è il direttore di Atersir, l’agenzia regionale alla quale fanno capo la regolazione del servizio idrico e dei rifiuti urbani e assimilati. Oltre ad occuparsi delle tariffe dei servizi, sta seguendo l’affidamento della gestione del servizio rifiuti per il territorio bolognese che comprende anche il nostro circondario. Una gara attesa da tempo e chiesta anche dagli enti locali per superare l’affidamento in proroga ad Hera Spa, che ha fatto nascere critiche e polemiche di ogni tipo. Chi meglio di un tecnico per chiarire alcuni punti andando oltre dinamiche e prese di posizione politiche. Non a caso lo scorso 6 settembre è stato invitato a partecipare alla Commissione Bilancio a Imola sui famosi rilievi dell’Antitrust a ConAmi sulla gestione della discarica. A Belladonna abbiamo posto alcuni dei quesiti e dei dubbi dei cittadini su cosa ci aspetta in futuro sul fronte della raccolta dei rifiuti.
Partiamo dalla gara, Imola a fine luglio ha chiesto la revisione del bacino territoriale per poter dare vita ad una «gestione autonoma del servizio di raccolta», come prevedono le linee di mandato della nuova Giunta 5 Stelle guidata da Manuela Sangiorgi (già durante la campagna elettorale aveva detto di guardare con interesse a Forlì che ha creato la società in house Alea).
«A protocollo è arrivata la nota, la stiamo valutando e daremo una risposta, ma occorre considerare che tutti i passaggi sono già stati completati. La delibera di avvio della procedura di gara è del marzo scorso. Sono occorsi almeno due anni per arrivare alla definizione dell’ambito territoriale metropolitano nel 2016. E sono stati i territori stessi a farlo, cioè i sindaci, con varie pause di riflessione prese per assumere decisioni importanti, come quella dei comuni della montagna (ex gestione Cosea, società in house) di unirsi alla gara».
A che punto siamo con la gara e quali sono i tempi?
«Stiamo scrivendo gli atti (contratto di servizio, bando, capitolato, disciplinare tecnico), saremo pronti per la pubblicazione entro marzo 2019. Si tratta del territorio più complesso e articolato (50 Comuni in tutto, tutti i 55 della Città metropolitana meno gli 8 del bacino Geovest più tre comuni toscani)».
Quali sono i modelli di raccolta previsti?
«Nel piano d’ambito sono previsti due modelli, con varianti intermedie, cioè porta a porta e conferimento stradale (cassonetti) con limitazione volumetrica dell’indifferenziato (calotte). Sono tipologie che devono consentire di raggiungere gli obiettivi richiesti dalla legge regionale. Noi ci aspettiamo una semplificazione dei vari modelli presenti oggi nei comuni».
La tariffa puntuale per i cittadini, come si calcola?
«La tariffa puntuale è una manovra volta all’equità contributiva e ad incentivare la minor produzione di rifiuti soprattutto indifferenziati, non a ridurre i costi del servizio. Quindi chi produce meno indifferenziato pagherà di meno a discapito di chi ne produce di più. Da tecnico non posso dire che con la tariffa puntuale il sistema costerà di meno né che se il cittadino farà la differenziata vedrà la bolletta abbassarsi molto e subito. L’obiettivo è ridurre il rifiuto, aumentare il differenziato in percentuale e in qualità ergo ridurre l’indifferenziato. Sullo smaltimento di quest’ultimo potremo vedere un contributo alla riduzione del costo».
Come si calcolerà, ad esempio nel caso della raccolta porta a porta o dei cassonetti con tessera?
«Pesando il rifiuto indifferenziato di ognuno. Per chi ha il porta a porta si considera il numero di ritiri del bidone o sacco, di dimensione nota, del rifiuto indifferenziato, mentre per chi ha la calotta si conterà quante volte apre il cassonetto sempre dell’indifferenziato. Questo inciderà solo sulla parte variabile della tariffa e non su quella fissa che, lo ripeto non è una percentuale piccola perché ci sono da coprire i costi indivisibili e quelli fissi. Inoltre il passaggio sarà graduale negli anni per non squilibrare il sistema». (l.a.)
L”intervista completa sul “sabato sera” del 20 settembre.
Nella foto, da sinistra, Vito Belladonna a Imola durante la Commissione Bilancio dello scorso 6 settembre, Stefano Manara, dimissionario presidente di ConAmi, l’assessore alle Partecipate del Comune, Patrik Cavina e il presidente della Commissione, Daniele Marchetti