Rifiuti, la sindaca Sangiorgi: “A Imola differenziata al 71,7%, nel 2019 riorganizzazione della raccolta in centro”
Nella città più grande del circondario imolese la riorganizzazione della raccolta differenziata è stata avviata gradualmente a partire dal 2016, prima nei quartieri, poi nelle frazioni e infine nella zona industriale. Questo il punto con la sindaca Manuela Sangiorgi, che detiene la delega all’Ambiente.
Partiamo dal presente. A Imola le nuove modalità di raccolta differenziata sono state introdotte gradualmente dal 2016. Da che percentuali partivamo e dove siamo arrivati oggi?
«La ristrutturazione del sistema di raccolta dei rifiuti urbani è stata implementata in cinque fasi. Dal 2013 al 2015 la percentuale di differenziata, calcolata secondo la metodologia stabilita dalla Regione Emilia Romagna, che permette di considerare anche i rifiuti assimilati, si attestava al 55 per cento. Il dato del 2017, già validato dalla Regione, è salito al 65,1%. Il dato su base mensile relativo a luglio 2018 è del 71,7 per cento. Dalle analisi merceologiche eseguite dal gestore sulle singole frazioni risulta inoltre un elevato grado di purezza per le raccolte differenziate».
Ci sono criticità? E se sì quali e dove in particolare?
«La riorganizzazione ha comportato un notevole cambiamento nelle abitudini. Dopo un periodo di assestamento, il sistema è stato in generale accettato dalla maggior parte della cittadinanza, che ha dimostrato spirito di collaborazione. Vi sono tuttavia alcune problematiche tecniche non del tutto risolte da parte dell’attuale gestore, ad esempio in fase di svuotamento di alcuni contenitori, e segnalazioni di cittadini per problematiche specifiche, quali la distanza o vicinanza delle abitazioni dai cassonetti. Si registrano inoltre ancora abbandoni di rifiuti fuori dai contenitori, così come avveniva col sistema precedente. Sul territorio sono attive le guardie ambientali metropolitane che svolgono una preziosa attività di monitoraggio e di vigilanza».
In altri comuni limitrofi sono state apportate modifiche. Ad esempio, il bidone dell’umido è stato sostituito con un cassonetto a pedali, è stato eliminato il pulsante da premere per attivare il cassonetto e la calotta dell’indifferenziato è più grande. Sarà possibile apportarle anche a Imola?
«Il cambio dei contenitori richiederebbe un nuovo investimento che graverebbe sulla Tari pagata dai cittadini. Inoltre anche le scelte fatte in altri Comuni possono presentare aspetti non del tutto positivi. Al momento questa Amministrazione intende analizzare con attenzione il sistema, compresi i costi che vengono imputati, anche per valutare il cambiamento delle modalità di raccolta. Inoltre, mi preme sottolineare che abbiamo chiesto all’attuale gestore di innovare le modalità di pulizia delle aree pubbliche, con sistemi più efficienti e a minore impatto ambientale».
Il centro storico, anche per via della sua peculiarità, finora è rimasto escluso dalla riorganizzazione. Quali idee ha in proposito e da realizzare in quali tempi?
«E’ al vaglio della Giunta in questi giorni un primo progetto, rispetto al quale sono attesi aggiornamenti. Si può arrivare ad una riorganizzazione entro il 2019». (gi.gi.)
L”intervista completa è su «sabato sera» del 20 settembre
Nella foto cassonetti a Imola
Mi propongo x fare 1 corso veloce di igiene delle mani a chi ha progettato l’apertura dei bidoni dell’umido.Furbo anche il dirigente che ha autorizzato l’acquisrto.
Dovete spiegarmi come si fa ad aprire il bidone dell’ umido
mi fa impazzire si apre pochissime volte
secondo il mio parere va cambiato il sistema di apertura
Nuovi cassonetti un servizio scomodo che paghiamo anche caro grglie e cassonetto differenziata un vero schifo con griglie e contenitore piccolo inadeguato il tutto fatto per obbligare gli utenti andare all’isola ecologica anche quella in luogo scomodo e fuori mano . Per un secchio di plastica un ombrello ecc. chi abita in pedania deve fare sei chilometri per andare all’isola ecologica è una vergogna . Cara sindaca faccia toglire le griglie e un cassonetto della differenziata più funzionale non è vero che cambiare i cassonetti ha un costo mi risulta che sono a noleggio .
Va bene ttuto, ma ancora io non riesco a capire l’utilità di queste aperture ristrette, botolini da “slot machine” (dove non si vince nulla) che non consentono di conferire rifiuti di forme diverse (per un ombrello devo andare all’isola ecologica?).
Se ho un cartone più grande e non riesco ad inserirlo tra la griglia, o per altri materiali grandi o taglienti , con il rischio di farmi male per spingere il rifuto dentro e devo sempre sporcarmi le mani.
Poi a cosa servono le tessere:
1) ad incentivare il rilascio della busta fuori bidone per chi magari la dimentica a casa?
2) ad intralciarsi, sporcarsi, per avere: la tessera in una mano, l’immondizia nell’altra, premi pulsante, poi non si apre… poi si blocca…sempre che non abbia un bimbo da tenere.
3) servono a far lavorare degli informatici o produttori di inutili meccanismi, con l’idea di infilare elettronica e robotica pure dove non serve?!
prossimamente servirà per la tariffa “puntuale”: ognuno pagherà in proporzione a quanto conferisce!
Bisognerebbe cambiare l apertura del.bidone dell umido funzionano 1 volta su 3. E poi ci vorrebbe un.pedale x aprire il coperchio!! Igiene zero !