Virus West Nile, prima vittima a Imola, un 77enne di Castel San Pietro, era ricoverato da agosto
Non ce l”ha fatta. E” deceduto stamane per complicanze il 77enne di Castel San Pietro ricoverato nell”ospedale di Imola dall”inizio di agosto a causa del virus West Nile. E” la prima vittima nella nostra zona provocata dalla malattia che viene trasmessa all’uomo dalla zanzara comune (Culex pipiens), e può portare febbre, cefalea e rigidità nucale, in alcuni casi fino alla morte, come successo ad altre persone, in tutta l”Emilia Romagna soprattutto anziane e già debilitate da altre patologie. Sempre oggi, ad esempio, è morto anche un 62enne, con pregresse patologie, che era ricoverato dall”inizio di agosto nella terapia intensiva dell”ospedale Civile di Baggiovara a Modena.
Tornando allo sfortunato castellano, nelle scorse settimane sembrava non in pericolo di vita. Oggi pomeriggio invece è arrivata la comunicazione dell”Ausl che informava sul decesso avvenuto alle 7.45. Il 77enne era ricoverato dal 5 agosto nell”ospedale imolese. “Le condizioni del paziente si sono aggravate – precisano dall”Ausl -, negli ultimi giorni si è reso necessario il trasferimento in Area critica dove la morte è sopraggiunta per complicanze neurologiche e cardiache“. “Le altre 9 persone segnalate al Dipartimento di Sanità pubblica che hanno subito un ricovero sono già state dimesse in buone condizioni” aggiungono dall”Azienda sanitaria. Tra i vari casi c”è stato anche un paziente asintomatico individuato grazie alla positività riscontrata su una donazione di sangue.
L”assessorato alla Sanità della Regione proprio due giorni fa aveva fatto il punto sulla situazione precisando che risultavano 87 i casi di malattia neuro-invasiva da virus West Nile (cioè con forme cliniche, anche sospette, di meningiti, encefaliti, paralisi) con 14 decessi (a cui vanno aggiunti oggi quelli del castellano e del modenese), con un”età media dei deceduti pari a 80 anni (range da 69 a 87 anni), poi andavano aggiunti 65 casi di forme febbrili (non oggetto di sorveglianza attiva, ma registrate se segnalate e quindi risentono della sensibilità dei medici che è diversa nei diversi territori) e 22 casi di infezione senza sintomi in donatori di sangue. Il picco di rilevamenti è stato registrato tra il 27 luglio e il 10 agosto, e la localizzazione ha riguardato soprattutto le province di Bologna, Modena, Ferrara e Ravenna. In tutta Italia i casi segnalati sono stati 365 di cui 148 si sono manifestati nella forma neuro-invasiva. Quasi tutti sono stati nel bacino padano. La sorveglianza sanitaria sulla West Nile in Emilia Romagna è partita al 15 giugno e rimarrà attiva fino al 31 ottobre.
La stagione 2018 è “anomala – ha detto in occasione del bilancio di due giorni fa l”assessore regionale Sergio Venturi – non tanto per la quantità di zanzare-vettore (nella media), ma per precocità nella circolazione virale (in anticipo di circa un mese) e per l”intensità della circolazione del virus in zanzare e uccelli (con particolare aggressività) e molte forme neuro-invasive ed elevata mortalità nell”uomo. Al Piano di sorveglianza consolidato da anni, inviato a giugno a sindaci e Ausl, la Regione ha aggiunto ad agosto azioni straordinarie, fino al 30 settembre. Un Piano “modello di riferimento – ha precisato – dal 2014 siamo capofila delle Regioni più coinvolte con Veneto, Lombardia, Piemonte e Friuli“.
Da notare che i trattamenti larvicidi consigliati contro la zanzara tigre sono già efficaci anche contro la culex. A disposizione dei cittadini anche il numero verde gratuito del Servizio sanitario regionale: 800033033. La Regione ha inoltre predisposto materiali cartacei disponibili in tutti gli ambulatori di Sanità Pubblica e consultabili alle pagine dedicate sul sito della Regione Emilia-Romagna e su www.zanzaratigreonline.it. (l.a.)
L”ordinanza urgente del Comune di Imola del 28 agosto
Foto d”archivio