Vaccini, i chiarimenti della Regione per l”iscrizione dei bambini agli asili nido e scuole dell”infanzia
Vaccini, la Regione conferma l’obbligo per i bambini che frequentano nidi e scuole per l’infanzia nel territorio emiliano romagnolo e chiarisce cosa deve fare chi ha presentato l’autodichiarazione per accedere alle strutture. «La nostra posizione è sempre stata molto chiara: tutelare la salute pubblica e in particolate quella dei bambini, in ogni caso, soprattutto i più deboli – dichiara l’assessore alla Salute, Sergio Venturi -. Per questo, prima Regione in Italia, abbiamo introdotto l’obbligo vaccinale per l’iscrizione ai nidi, approvando una legge ormai due anni fa e i dati ci danno ragione: la copertura vaccinale complessiva contro le quattro malattie per le quali introducemmo l’obbligo (difterite, tetano, poliomielite ed epatite B) ha superato il 97% tra i nati nel 2016, ben oltre la soglia di sicurezza del 95% indicata dall’Organizzazione mondiale della sanità, superata anche dai bimbi nati nel 2014 e 2015. Allo stesso tempo, come istituzione prendiamo atto delle decisioni prese in sede nazionale, rispettandole e dando indicazioni che possano aiutare genitori e famiglie, senza rinunciare a far valere la nostra posizione negli ambiti che ci competono, perché la tutela della salute non deve diventare terreno di scontro politico».
Il documento con le indicazioni per essere ammessi agli asili nido e alle scuole per l’Infanzia, approvato dalla Giunta regionale, affronta in particolare il tema delle autodichiarazioni attestanti le avvenute vaccinazioni o la richiesta di prenotazione delle vaccinazioni stesse, presentate in base alle direttive contenute in una circolare dei ministeri della Salute e dell’Istruzione dell’Università e Ricerca del 6 luglio scorso. A questo proposito si specifica che non ci saranno problemi nel caso in cui la famiglia presenti successivamente il certificato dell’avvenuta vaccinazione oppure la prenotazione per effettuarla, né se la prenotazione è stata fatta prima dell’inizio della frequenza a scuola, purché sia successivamente consegnato l’attestato di avvenuta vaccinazione e sempre prima che il bambino cominci a frequentare. Nessuna difficoltà anche per chi ha la prenotazione per una data successiva all’inizio della scuola, a condizione che poi alla scuola sia consegnata la certificazione.
Tra le cose messe in chiaro dalla Giunta regionale, ci sono ancora il mantenimento dell’iscrizione nei casi in cui la frequenza venga sospesa per la mancata vaccinazione in caso di prenotazione (il pagamento delle rette è invece questione affidata ai gestori).
Quanto ai controlli sulle autodichiarazioni, l’assessore Venturi assicura che la Regione è a disposizione per i controlli, grazie a un’anagrafe vaccinale aggiornata che permette verifiche puntuali e l’eventuale accertamento della falsità delle stesse. «Nel qual caso – aggiunge Venturi – la denuncia diventerà un atto dovuto».Tutte le indicazioni sono aggiornate allo stato attuale della legislazione, ovvero con il decreto Milleproroghe per ora approvato al Senato, che prevede il rinvio di un anno dell’obbligo di vaccinazione. Se lo stesso testo venisse infatti confermato dalla Camera con lo stesso testo, in Emilia-Romagna varrebbe comunque la legge regionale e ai nidi potranno avere accesso solo i bambini vaccinati.
«Non possiamo infatti permetterci di vanificare gli straordinari risultati raggiunti dopo aver approvato una legge che, lo ribadisco, garantisce la salute dei più piccoli, soprattutto di quelli più indifesi», spiega l’assessore.
A supportare la posizione della Regione Emilia-Romagna, come anticipato dall”assessore, ci sono i dati, che attestano una copertura vaccinale in aumento. A meno di due anni dall’approvazione della legge regionale (novembre 2016), la copertura complessiva contro difterite, tetano, poliomelite ed epatite B ha infatti raggiunto il 97,1% tra i nati del 2016 (l’aggiornamento si farà al 31 dicembre 2018). Per i nati nel 2014 e 2015 le coperture, calcolate al 31 dicembre 2017 e rivalutate al 30 giugno 2018, registra il superamento della soglia di sicurezza del 95% fissata dall’Oms, a partire dalle quattro già inserite nella legge regionale: difterite (96,1% per i nati nel 2015 e 96% per quelli nel 2014); polio (96,2% per entrambe le classi d’età); tetano (96,3% e96.6%), epatite b (95,9% e 95.6%). Poi le altre: pertosse (96,1% e 96%), emofilo b (95,1% e 94,2% per i nati nel 2014, i soli a non arrivare ancora al 95%), e MPR – morbillo-parotite-rosolia (95% e 95,2%).
La foto è tratta dal sito della Regione Emilia-Romagna