A Imola il calcio a 5 va… in ascensore: chi decolla e chi sprofonda tra Imolese e Ic Futsal
Morto un Papa, se ne fa un altro. Dopo l’addio alla massima seria dell’Ic Futsal, in città sarà l’Imolese la nuova regina dello sport con il pallone a rimbalzo controllato. I rossoblù, grazie anche all’ingresso come main sponsor del marchio Kaos, non faranno certo da comparse nell’imminente campionato di serie B e l’obiettivo sarà quello di raggiungere l’A1 nel giro di due anni. Le rinnovate ambiziosi si leggono anche nel mercato faraonico messo in atto dalla squadra del confermato tecnico Carobbi: oltre agli acquisti del laterale italiano classe ’91 Cristian Amarante (ex Olimpia Regium), del portiere Juninho e dello svincolato Igor Vignoli, sembrano essere imminenti anche gli arrivi, sempre dall’Ic Futsal, di Castagna e Liberti.
Quale futuro, invece, attende la società del presidente Matteo Brunori? Si dice che, a volte, fare un passo indietro serva per prendere meglio la rincorsa. Ma se i passi sono più di uno, allora forse il compito è più complicato di quanto si possa immaginare. I bianconeroverdi hanno preferito ripartire dalla serie C e perdere il massimo campionato nazionale non sarà mai qualcosa di cui andare fieri. «Le ragioni che ci hanno spinto a prendere questa decisione sono diverse – ha ammesso Brunori -. Non è stato semplice, ma era l’unica cosa che potevamo fare per dare continuità al nostro percorso sportivo intrapreso due anni fa».
Quanto hanno inciso i problemi economici?
«La serie A è un campionato affascinante, ma dispendioso economicamente. Ci abbiamo provato fino all’ultimo, ma non c’erano le possibilità finanziarie per iniziare la stagione. I problemi economici di cui tutti parlano riguardano esclusivamente la nostra impossibilità nel reperire i fondi necessari per continuare questa favola».
Favola che, però, ha avuto un triste epilogo.
«In questi due anni abbiamo portato giocatori in maglia azzurra, ospitato la Nazionale a Imola e scoperto talenti. Per tutti eravamo la cenerentola della serie A, ma siamo stati noi a decidere di interrompere questa avventura e non è dipeso da altri. E’ triste soprattutto per i nostri tifosi, per la città e per il grande entusiasmo che si era creato attorno alla società».
Scendere di tre categorie non è comunque un fallimento?
«E’ semplicemente una presa di coscienza di come sia più intelligente militare in un campionato minore, con una squadra giovane che scenda in campo senza pressioni. Non è stato, comunque, un fallimento sportivo, perché sul campo abbiamo raggiunto la salvezza e per questo non smetteremo mai di ringraziare giocatori, allenatore e tutto lo staff tecnico. Purtroppo senza mezzi finanziari adeguati non si può fare la serie A e lo dimostrano anche le ultime defezioni di altre realtà importanti (Luparense, Cisternino, Kaos e l’anno scorso il Pescara, nda). Più che fallimento, quindi, meglio parlare di delusione».
Negli ultimi mesi i vostri silenzi non hanno fatto altro che alimentare voci di ogni tipo.
«Gli unici dialoghi intrapresi in questo periodo hanno riguardato solo altre realtà del territorio e se non si sono concretizzati è perché ancora mancano le condizioni necessarie, ma confidiamo che si realizzino in futuro. Non abbiamo, comunque, mai avuto l’intenzione di cedere la società, preferendo invece ripartire dal basso e mettendoci la faccia come sempre. Per questo continueremo a chiamarci Ic Futsal».
In serie C quali saranno gli obiettivi?
«Cercheremo di risalire la china il più in fretta possibile. La squadra ormai è praticamente completata: ad un gruppo giovane e alcuni giocatori della zona ne saranno affiancati altri di maggiore esperienza. La preparazione inizierà il 27 agosto agli ordini del nuovo tecnico Giampaolo Ghirotti».
d.b.
L”articolo completo su «sabato sera» del 2 agosto.
Nella foto: il presidente Matteo Brunori e a destra Igor Vignoli passato all”Imolese