Scuola e lavoro, ecco Its Maker, l”istituto che garantisce il 100% di occupazione ai diplomati
I dati usciti nei giorni scorsi dall’Its Maker (l’acronimo sta per istituto tecnico superiore) si possono leggere in due modi. La notizia è che il 100% degli studenti dell’anno appena concluso ha subito trovato un lavoro. Prima lettura: un record. Si tratta di corsi post diploma, durano 2000 ore spalmati su due anni di cui 800 ore svolte direttamente come tirocinio in azienda. Tra i partner principali di Its Maker, la cui sede a Bologna è in via Bassanelli 9/11, figurano anche Ima Spa di Ozzano e Sacmi di Imola. Seconda lettura: i ragazzi che scelgono un tale percorso di studio, alternativo alla laurea triennale, sono maledettamente pochi. Pochi perché il mercato del lavoro potrebbe assorbirne molti di più.
Se confrontiamo i numeri della situazione negli altri paesi europei balza all’occhio il paradosso. Il Regno Unito, che non è più un paese manifatturiero da almeno trent’anni, possiede un canale formativo professionalizzante, alternativo all”università, con più di 272 mila iscritti. In Spagna corsi analoghi sono frequentati da 400 mila ragazzi. Numeri più alti li troviamo in Francia, dove gli iscritti sono 529 mila. Tra tutte svetta la Germania, precursore del sistema di istruzione duale e locomotiva industriale dell’Europa che specializza fuori degli atenei quasi 770 mila ragazzi.
Gli Its italiani sono organizzati su scala provinciale, in una logica di sistema regionale. In Emilia Romagna ne esistono sette differenti, strutturati come fondazioni, che consentono di approfondire materie quali turismo, mobilità sostenibile, agroalimentare ed energia, tanto per citarne alcune. Per quanto riguarda l’Its Maker, è presente con quattro sedi (Bologna, Modena, Fornovo Taro e Reggio Emilia). Otto i corsi, che vanno dal tecnico superiore dei sistemi di controllo nella fabbrica digitale al tecnico superiore per materiali compositi e stampa 3D, solo per citarne due. Dal prossimo anno, si aggiungerà Forlì con il corso di tecnico superiore per industrializzazione dei processi e del prodotto.
Gli iscritti ai corsi dell’Its Maker sono 275. «Su Bologna gli studenti sono 75, a Modena 100, Fornovo Taro 50, Reggio Emilia 50» elenca Flavia Ferraro, tutor presso la sede di Bologna. E in Italia? «Nonostante siamo la seconda potenza manifatturiera in Europa, la settima economia mondiale – evidenzia il vice presidente di Confindustria per il Capitale umano, Giovanni Brugnoli – restiamo all’ultimo posto potendo annoverare i soli 8/9 mila studenti iscritti agli Its».
Ma cosa imparano gli studenti in corsi ibridi, a metà strada tra laurea e diploma?
«I giovani saranno in grado di gestire i protocolli di comunicazione fra le macchine, procedere alla loro verifica, al montaggio e all’installazione, anche nelle aziende dei clienti. Quindi dovranno essere disponibili a viaggiare, a fare i trasfertisti, a collaborare con gli uffici tecnici. E’ un lavoro che sarà la fabbrica del futuro» spiega Daniele Vacchi, dirigente e azionista Ima, nonché direttore di Its Maker.
L’esperienza degli studenti dell’Its Maker è dritta come un fuso, o quasi. Maurizio Melandri e Andrea Pezzi sono tra i diplomati delle passate sessioni ad avere avuto a stretto giro un contratto in tasca. Un approccio concreto alla vita che li ha portati a scartare l’idea di lunghi percorsi universitari, optando per uno stipendio il prima possibile e il traguardo di una vita autonoma.
«Avevo soltanto un anno di ingegneria alle spalle, dove presi una batosta – racconta Melandri, imolese di 23 anni, diplomato al liceo scientifico Valeriani –. Non vedevo una prospettiva a breve, ma tanti ingegneri “a spasso”, senza lavoro. Il corso all’Its Maker l’ho concluso il 15 luglio 2016. Il lunedì successivo, il 18, avevo già un posto di lavoro alla Amap Srl, un’azienda allora fornitrice Ima che successivamente è stata acquisita da quest’ultima. Ora lavoro in Ima e mi occupo di premontaggi e blisteratrici». Andrea, invece, perito elettronico sfornato dall’Itis di Porretta dove risiede, ha realizzato il suo desiderio di lavorare nel mondo del software: «Per me è il primo passo verso un percorso di programmazione e progettazione».
Le aziende che partecipano al progetto dell’Its Maker sono molte. Alcune come Ima e Sacmi con investimenti a fondo perduto. Altre fornendo insegnanti che provengono dagli uffici delle aziende stesse. Tra queste, oltre le suddette Ima e Sacmi, citiamo Gd, Aretè & Cocchi Technology, Marchesini Group, MG2 di Pianoro, Protesa di Imola, Schneider Electric. I percorsi, promossi e finanziati anche da Regione Emilia Romagna, ministero dell’Istruzione e Fondo sociale europeo, prevedono una quota di 200 euro a carico degli iscritti che passeranno le selezioni.
«Partecipiamo e collaboriamo con gli Its fin dalla loro nascita, siamo tra i soci fondatori dell’Its in meccatronica di Bologna, poi confluito nell’Its Maker», spiega Mauro Tozzola delle risorse umane Sacmi. (ti. fu.)
L’articolo completo è su «sabato sera» del 2 agosto
Nella foto l”imolese Maurizio Melandri al lavoro in Ima