Tradizioni, la polka chinata conquista l”Unesco e si avvia a diventare patrimonio dell’umanità
La polka chinata degli ozzanesi Antonio Clemente e Loris Brini conquista il mondo. E’ accaduto ad Atene in occasione del «51° Congresso internazionale di ricerca sulla danza», dal 4 all’8 luglio. A volerli lì, il produttore Rai Fabrizio Silvestri che commenta: «Il presidente del Consigio internazionale della danza dell’Unesco, Alkis Raftis, si è reso disponibile a promuovere questa disciplina in via di estinzione. Il procedimento verso il riconoscimento della polka chinata come patrimonio culturale immateriale dell’umanità è iniziato». Una decina sono i mesi necessari perché l’iter del riconoscimento sia completato, ma «è probabile che l’esito della commissione dell’Unesco arrivi già entro fine anno» sostiene Clemente.
Ad Atene, i due ballerini ozzanesi si sono imbattuti nei massimi esponenti Unesco nel campo delle arti e ad Alkis Raftis hanno regalato i libri pubblicati sulla polka chinata, ossia Quando la polka si ballava chinata (Bacchilega editore), Fino all’ultimo passo e Tot’ a Baler (Minerva). Due sono state le loro esibizioni, una nel Teatro greco della danza nei pressi dell’Acropoli, l’altra alla Ionia Hall dell’Unesco. Scopo dell’evento è facilitare lo scambio tra artisti e operatori del mondo dello spettacolo e includere nell’elenco dei patrimoni dell’umanità le forme di espressione artistiche e culturali meritevoli di essere salvaguardate.
I due ballerini ozzanesi, così come i «colleghi» Alessandro Poli e Alessandro Lenzi di Castel San Pietro, hanno ricevuto il titolo di membri permanenti dell’Unesco, ossia ogni anno potranno far parte della giuria che valuterà i balli più strani del mondo. (ti.fu.)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 26 luglio
Nella foto: Brini, Clemente e Silvestri donano ad Alkis Raftis i libri sulla polka chinata