Roberto Bartoli svela i suoi paesaggi dell”anima nel nuovo album Landscapes
Ci sono un blues per la propria donna, parole e note dedicate all”animo più intimo dei gatti, il mistero e il ritorno a casa, squarci su di sé, sulla propria interiorità, sulla propria vita. C”è questo e molto altro – compresa una ballata per Pier Paolo Pasolini – nel nuovo album di Roberto Bartoli, rinomato contrabbassista e compositore imolese che attualmente è insegnante alla Nuova scuola comunale di musica Vassura Baroncini di Imola, dove dirige anche l’orchestra degli allievi. E, naturalmente, ci sono una raffinata struttura musicale e un”interpretazione emozionante ed impeccabile, «marchi» inconfondibili di un artista che annovera in curriculum esibizioni in festival internazionali in molti Paesi europei, oltre che in Medio Oriente ed in Africa, collaborazioni con moltissimi musicisti, registrazioni per diverse etichette discografiche, composizioni trasmesse nelle programmazioni di Rai-Radio3.
Il nuovo album si intitola Landscapes, è pubblicato dalla prestigiosa etichetta Dodicilune, ed è uscito il 18 luglio distribuito in Italia e all”estero da Ird (si trova anche a Imola) e nei migliori store online da Believe Digital. Contiene dodici brani originali e le cover di Je me suis fait tout petit (all’amore) di Georges Brassens e di due pezzi di Charlie Haden, Our Spanish Love Song e Spiritual. Con Bartoli, suonano Achille Succi (clarinetto basso), Stefano Bedetti (sax tenore), Daniele Santimone (chitarra classica e acustica) e Stefano Nanni (piano).
«È un lavoro che per la prima volta mi vede principalmente nella veste di autore – racconta Bartoli -. Si tratta di brani che avevo nel cassetto anche da anni e di altri più recenti, per i quali era giunto il momento di trovare forma insieme. È un album che potrei quasi definire “di famiglia”, una rappresentazione di me nella veste di compositore più che di musicista».
Il titolo, Paesaggi (Landscapes), fa riferimento più ai paesaggi interiori che ai panorami della natura? «Sì, rappresenta diversi momenti della mia vita, che ho narrato attraverso l”aspetto compositivo, fonte di notevole espressione. I brani sono dedicati alle persone a me care, genitori, figli, moglie… È un album molto intimista, con stati d”animo e descrizioni dei luoghi in cui vivo: paesaggi in tutti i sensi della parola. Ha una struttura scarna, dedita all”essenzialità: ho voluto sfrondare tutto ciò che può essere ridondante. Ho chiesto ai musicisti di andare all”essenza della musica, di suonare poche note ma… giuste», sorride. (s.f.)
L”intervista completa è su «sabato sera» in edicola da giovedì 26 luglio
Nella foto Roberto Bartoli e la copertina del suo nuovo album