Iliad sbarca a Imola, fioriscono le antenne: nove impianti e 14 aree di ricerca per il 2018
Quest’anno dai gestori di telefonia mobile sono arrivate richieste per ben 14 aree di ricerca e 9 nuovi impianti veri e propri. L’unica area di ricerca che è stata esclusa è quella ripresentata da Wind in via Garibaldi, bocciata come già avvenuto nel 2016 e nel 2017 perché «in centro storico e pertanto su immobili vincolati e classificati Beni culturali» quindi in violazione delle norme urbanistiche comunali. Sono state accolte, però, due aree di ricerca, sempre in centro storico, in via Emilia e in via Appia perché si tratta di microcelle, piccoli impianti a bassa emissione elettromagnetica per le quali occorre solo una comunicazione all’ente e nessuna autorizzazione. Alla luce del Regolamento comunale, voluto dall’allora Giunta Manca quattro anni fa e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, sono state anche proposte ai gestori alcune modifiche alle localizzazioni scelte, in sostanza proponendo l’accorpamento con antenne già esistenti o su siti di proprietà pubblica.
Nonostante il fiorir di antenne (o meglio di impianti) che ci aspetta sono lontani i giorni delle polemiche e dei timori per i rischi alla salute dati dall’inquinamento elettromagnetico. Lunedì 23 appena cinque persone hanno partecipato all’incontro organizzato dalla giunta sul tema. «Evidentemente il Regolamento funziona…» ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico e vicesindaco Patrik Cavina.
Cinque anni fa, invece, la notizia di tredici domande di nuovi impianti portò ad una burrascosa e affollata assemblea con centinaia di cittadini. Era il momento del passaggio all’Internet veloce per smartphone e tablet, un passaggio tecnologico che richiedeva aggiustamenti nelle infrastrutture. L’assessore all’Ambiente Davide Tronconi propose il famoso Regolamento che venne condiviso da tutti i partiti. Già l’anno successivo, comunque, le richieste di nuove antenne scesero a cinque e solo tre si tradussero in pratica. Nel 2017 furono appena tre. Lo stesso Tronconi, però, nel luglio scorso avvertiva che la tregua sarebbe finita a breve. Alle porte c’era l’ennesimo cambiamento tecnologico per passare al 5G che promette una maggiore quantità di dati ma si correla ad una riduzione delle coperture, quindi reti più fitte di impianti a microcelle o small cells. Piccole antenne, meno invasive, che concorrono comunque ad aumentare l’inquinamento elettromagnetico in città.
A questo si aggiunge lo sbarco in Italia del quarto gestore telefonico Iliad Spa, che si affianca a Vodafone, Tim e Wind-3. La società francese propone tariffe a basso costo grazie a servizi forniti solo online. Anche a Imola molti hanno già attivato delle connessioni. Iliad ha beneficiato di alcune frequenze e di una parte degli impianti di Wind e 3, ma sta realizzando anche una propria rete. Su Imola chiede ben cinque aree di ricerca e nove nuovi impianti per il solo 2018. Federica Degli Esposti, responsabile Sie per il Comune di Imola, conferma: «Ci hanno detto che siamo uno dei territori più interessanti per lo sviluppo e sui quali investiranno di più».
Oggi nell’imolese abbiamo 54 impianti per telefonia mobile attivi su 37 pali più una microcella. Il Consiglio comunale oggi pomeriggio ha approvato la mappa delle localizzazioni. Ha votato a favore la maggioranza (M5s), contro il gruppo Imola guarda avanti-Cappello, astenuti Pd, Lega e il gruppo Patto per Imola-Palazzolo. (l.a.)
Altri particolari e l’elenco completo delle nuove antenne con ogni singola specifica sul “sabato sera” in edicola dal 26 luglio.
Nella foto il palo con le antenne per telefonia mobile in via Aspromonte