Coop.Ceramica di Imola, il presidente Bolognesi illustra l”accordo per ridurre l’organico senza licenziamenti
Ridurre l’orario di lavoro a 292 addetti, per evitare 90 licenziamenti; chi lavorerà meno, però, riceverà comunque una parte dello stipendio e tutti i contributi che gli spetterebbero a orario non ridotto. Come sottolineato da sabato sera nelle scorse settimane, l’accordo raggiunto tra sindacati e Cooperativa Ceramica d’Imola, non ha precedenti in Italia.
La sua unicità risulta tanto più evidente se si considera il percorso fatto dalla cooperativa imolese negli ultimi anni. Un percorso controcorrente rispetto a quello intrapreso da molte altre aziende che, spinte dalla crisi, hanno attuato drastici tagli al personale. Anche Coop. ceramica lo ha fatto, ma mettendo sul piatto svariate decine di milioni di euro per accompagnare l’uscita dei lavoratori, a fronte di una serie di accordi sindacali, che hanno sempre cercato di strappare le migliori condizioni possibili per le maestranze.
Come, ad esempio, nel 2009, i contratti di solidarietà applicati a 1.800 lavoratori, primo caso del genere in cui la misura veniva applicata su una platea così ampia di lavoratori; o la riduzione collettiva dell’orario di lavoro attraverso il massiccio ricorso al part-time, sperimentata nel 2017; o ancora la mobilità volontaria incentivata da buonuscite per oltre 600 persone.
Infine, l’accordo che nei giorni scorsi ha incassato l’ok della maggioranza dei lavoratori coinvolti (292 su circa 1.200) e che consente all’azienda di evitare gli ultimi esuberi. Una soluzione trovata nel corso di una lunga trattativa e resa possibile mediante un versamento straordinario sul fondo di previdenza integrativo del settore, Foncer, pari a ciò che l’Inps riconosceva durante il contratto di solidarietà, in scadenza a fine luglio.
«Per Cooperativa Ceramica – conferma il presidente Stefano Bolognesi – questo accordo rappresenta l’ultimo capitolo, ma solo in ordine di tempo non certamente di importanza, all’interno del percorso fatto negli ultimi anni per riallineare gli organici alle effettive necessità aziendali. Percorso iniziato nelle sue attività sostanziali con la presentazione del nostro piano industriale 2014-2016, a giugno 2013, alle parti sociali e agli amministratori del territorio. Il nostro progetto prevedeva una prospettiva di riduzione di 700 posti di lavoro e aveva alla base la nostra ferma volontà di perseguirlo, condizione necessaria per il riequilibrio economico e finanziario dell’azienda che rappresento. I risultati che abbiamo consuntivato negli ultimi anni hanno dato conferma, credo, anche ai più scettici della bontà delle nostre scelte, forse indirizzate verso un territorio che non era in quegli anni ancora pronto a coglierle. Grande elemento di forza, però, è stata la nostra coesione aziendale, la grande unitarietà e fiducia espressa dall’assemblea dei soci e dal consiglio di amministrazione, nonché, credo, l’essere stati il riferimento serio per tanti dei nostri lavoratori». (lo.mi)
L”articolo completo è su «sabato sera» del 19 luglio
Nella foto il presidente di «Coop. Ceramica d’Imola», Stefano Bolognesi