Sanità, quattro scenari per la riorganizzazione di Ausl e ospedali, la parola passa ai cittadini
Dipartimenti di continuità per raccordare ospedale e territorio e rispondere più efficacemente alle esigenze di prossimità e continuità assistenziale dei cittadini. Dipartimenti interaziendali di ambito metropolitano per servizi trasversali come l’Emergenza-urgenza o per aggregare strutture specialistiche. Più quattro scenari che corrispondono ad altrettante ipotesi di cambiamento. Il primo prevede Accordi di programma per esercitare funzioni di programmazione e di alta gestione attraverso un organo di governo comune nel quale siederanno i direttori generali delle Aziende metropolitane. Il secondo, un soggetto giuridico autonomo di tipo Consortile al quale le Aziende rimettono le risorse necessarie per lo svolgimento delle funzioni e delle attività di interesse comune. Il terzo, la creazione di una nuova Azienda ospedaliero-universitaria, centro per il trattamento di patologie complesse a vocazione chirurgico-interventistica e polo di riferimento nazionale per la ricerca e la didattica nella quale far confluire le alte specialità del Sant’Orsola e dell’Azienda usl di Bologna. Il quarto, un’Azienda di nuovo tipo sanitario-universitaria per la piena integrazione di assistenza, didattica e ricerca nei livelli territoriali ed ospedaliero distrettuale di riferimento.
Questo in estrema sintesi il contenuto del famoso e atteso documento sulla riorganizzazione e integrazione della sanità metropolitana. Un centinaio di pagine e dieci allegati, frutto di un anno di lavoro del Nucleo tecnico incaricato. Il documento è stato già acquisito Conferenza territoriale sociale e sanitaria metropolitana (Ctss), presente il Comune di Imola e presentato pubblicamente martedì 17 in una conferenza stampa da Giuliano Barigazzi, presidente della Ctss e assessore alla Sanità del Comune di Bologna, Francesco Ubertini, rettore dell’Università di Bologna, e Sergio Venturi, assessore alle Politiche per la salute della Regione. Presenti i direttori generali delle Aziende sanitarie, Andrea Rossi per Imola.
Difficile capire quale soluzione sia la migliore per Imola. Il documento rappresenta solo delle ipotesi e neppure tropo dettagliate. Per decidere quale direzione prendere è previsto un percorso di partecipazione aperto a cittadini e addetti ai lavori: è stato attivato uno spazio online dove scaricare i materiali e far pervenire proposte sul sito partecipa.comune.bologna.it. Inoltre il documento è disponibile anche su www.ctss.bo.it e sui siti delle Aziende sanitarie come www.ausl.imola.bo.it.
A settembre saranno poi organizzati degli incontri pubblici gestiti dalla Ctss metropolitana con la Fondazione Innovazione Urbana di Bologna. Questa fase si concluderà in ottobre. Il fattore tempo non è irrilevante dato che tutte o quasi le proposte del documento hanno bisogno di modificare le normative regionali vigenti e nel 2019 l’Emilia Romagna andrà alle elezioni per il rinnovo di presidente e Assemblea. (l.a.)
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