La Cti cambia i vertici, guarda verso Bologna e punta sui lavori stradali
Cambio al vertice di Cooperativa Trasporti Imola. Dallo scorso maggio Luca Montroni è subentrato a Fabio Piancastelli nel ruolo di presidente, dopo la conclusione del suo mandato triennale. Anche il Consiglio di amministrazione a cinque si è rinnovato con l’ingresso per la prima volta nella storia della cooperativa (fondata nel 1930) di una donna, Eva Bolognesi, impiegata amministrativa. Oltre a lei, new entry è Massimo Zanelli, mentre Patrick Pagani (vicepresidente) e Giuliano Camorani facevano parte anche del precedente Cda. «C’è stato un ricambio importante – spiega il neopresidente – anche se in realtà il passaggio di consegne è stato soft, perché i predecessori sono ancora in azienda e sono un valore aggiunto per il nuovo Cda. Il cambiamento è stato condiviso e metabolizzato, aspetto questo molto positivo per la cooperativa».
Classe 1976, Montroni lavora in Cti da 23 anni. «E’ stato il mio primo lavoro – racconta – subito dopo il diploma di geometra all’Istituto Paolini. La mia classe è stata la prima a concludere questo corso, prima non presente a Imola». Negli anni Montroni ha ricoperto diverse mansioni. «Operaio di cantiere – elenca – addetto al carico dell’impianto calcestruzzo, addetto all’ufficio qualità nel laboratorio, infine funzionario commerciale. In questo ruolo seguivo la vendita di materiali inerti, dei conglomerati bituminosi, dei calcestruzzi e i preventivi per la realizzazione di strade, opere di urbanizzazione e i lavori infrastrutturali. Lo rifarei, perché mi è stato utile sia a livello professionale, per capire la cooperativa a 360 gradi, sia personale per il rapporto con tutti i colleghi. In questo modo si riescono a percepire e capire tutte le sfumature che stanno dietro a ogni tipologia di lavoro».
Oggi la cooperativa di via Ca’ di Guzzo conta un centinaio di dipendenti, di cui circa 60 soci. Negli ultimi mesi sono entrati in organico una decina di nuovi addetti. Dopo anni difficili, si torna a crescere. Le attività storiche sono strettamente legate a questo settore e comprendono l’estrazione e la lavorazione di ghiaia, il trasporto e la vendita di materiali inerti provenienti dai cantieri che Cti ha presso le frazioni imolesi di Zello e Linaro, in via Sbago, e a Castel San Pietro, in via Viara, la produzione di conglomerati bituminosi (asfalto) e conglomerati cementizi (calcestruzzo). Nel 2004 si sono aggiunti i lavori stradali e, dal 2014, quelli infrastrutturali, entrambi per cantieri pubblici e privati, nei quali Cti esegue in prevalenza opere di sbancamento e realizzazione di sottofondi stradali, piazzali e fognature e dove oggi sono impiegati circa 30 addetti. Una fetta di lavoro, quest’ultima, che oggi va a coprire circa il 35% del fatturato. «Nel 2008 il nostro fatturato era di circa 30 milioni di euro – dettaglia Montroni -. Con la crisi si è quasi dimezzato. Nel 2017 è stato di circa 17 milioni, in linea con gli ultimi anni. La Cesi era il nostro primo cliente e soprattutto dopo la sua messa in liquidazione (avvenuta quattro anni fa, Ndr) abbiamo cercato di differenziare ancor di più il nostro “core business”, puntando molto sul settore delle infrastrutture. Una fetta di mercato che prima non coprivamo, proprio perché c’erano altre aziende. E’ invece ancora ferma la nostra parte immobiliare, che si occupava della costruzione di capannoni o villette su terreni di nostra proprietà. In questo settore non vediamo ancora la ripresa».
Nel futuro prossimo della cooperativa c’è l’impegno a sviluppare ancor di più il settore dei lavori stradali e delle infrastrutture. In questa direzione va anche l’ultimo investimento fatto in ordine di tempo: l’acquisizione, avvenuta lo scorso novembre, di un impianto per la produzione di conglomerati bituminosi a Ponte Rizzoli, a Ozzano Emilia. «E’ un investimento pensato nel 2015 in periodo di piena crisi – spiega – per cercare di mantenere il nostro mercato e di espanderlo verso il bolognese, dove avevamo già qualche cliente. Puntiamo a vendere servizi e prodotti di qualità, pertanto stiamo continuando a investire in ricerca e sviluppo con il nostro laboratorio analisi, presente nel cantiere di Linaro, per prodotti ecologicamente compatibili e per una maggior cura dell’ambiente. Siamo consapevoli che i lavori che dovrebbero partire a breve per la quarta corsia dell’autostrada e, forse, nell’asse attrezzato per il completamento della bretella, rientrano nel nostro raggio d’azione. Per cui, direttamente o indirettamente, potremmo averne qualche beneficio».
lo.mi.
L”articolo completo su «sabato sera» del 12 luglio.
Nella foto: il nuovo cda della cooperativa con, da sinistra, Massimo Zanelli, Patrick Pagani (vicepresidente), Luca Montroni (presidente), Eva Bolognesi e Giuliano Camorani