Illeciti sulla libera professione, quattro anni per l”ex primario di Radiologia Guido Ferrari
Il tribunale di Bologna ha condannato Guido Ferrari, ex primario di Radiologia dell’Ausl di Imola, a quattro anni di carcere per aver utilizzato mezzi e risorse dell’Azienda sanitaria di Imola per finalità private traendone un ingiusto guadagno e provocando un relativo danno erariale alla pubblica amministrazione. E’ giunto così al termine il processo di primo grado nei confronti di Ferrari iniziato oltre un anno fa.
In estrema sintesi, i giudici hanno accolto la tesi dell’accusa: Ferrari ha commesso vari illeciti sul fronte della libera professione esercitando in altre cliniche quando avrebbe dovuto lavorare in via esclusiva per Imola, violando anche le norme che vietano di utilizzare mezzi e risorse appartenenti alla pubblica amministrazione per finalità private. Ferrari era a processo insieme ad altre sei persone, medici o responsabili di case di cura, e le case di cura stesse.
Di questi, i giudici hanno condannato Fabio Ferrari a due anni e sei mesi e G.M. ad un anno e otto mesi. Assolti altri due, mentre per gli ultimi due è stata dichiarata la prescrizione dei reati contestati. La Angioteam e la Casa di Cura Salus srl sono state ritenute responsabili di illecito amministrativo e condannate, rispettivamente, a pene pecuniarie di 150 mila e 120 mila euro.
I giudici hanno disposto anche il risarcimento in sede civile a favore dell”Ausl di Imola, alla quale sono stati assegnati anche in via provvisionale 90 mila euro, mentre altri 40 mila euro sono andati alla Regione, sempre a risarcimento del danno. Il giudice aveva ammesso la costituzione di parte civile di entrambi gli enti all”avvio del processo.
Per l”accusa Ferrari avrebbe in sostanza svolto un”attività parallela di refertazione esami avvalendosi di alcune impiegate amministrative e degli strumenti dell”Ausl di Imola. Inoltre avrebbe simulato lo svolgimento dei compiti istituzionali di primario di Radiologia mentre invece impiegava la giornata lavorativa per altre attività di refertazione.
I fatti contestati andavano dal 2003 al 2012 me sono stati dichiarati prescritti, con non luogo a procedere, quelli fino al luglio del 2009. Inizialmente i capi d’accusa erano, a vario titolo, truffa, falso e abuso d”ufficio, poi il tribunale, all”avvio del procedimento, li aveva riqualificati, al momento del rinvio a giudizio, in falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale e da privato in atti pubblici. Fra 90 giorni, le motivazioni della sentenza.
Ferrari non lavora più per l’Ausl di Imola. Si è infatti dimesso nell’estate 2015, poche settimane dopo l’intervento della magistratura, che ne dispose l’interdizione dal servizio per dodici mesi dopo la sospensione decretata dall’Azienda sanitaria stessa. Già al momento della notifica dell’avviso di garanzia, tre anni prima, l’ex primario era stato sospeso, sempre dall”Ausl, dall”incarico di direttore del Dipartimento servizi intermedi e l’Ausl nei suoi confronti avviò anche un procedimento disciplinare. Contestualmente Ferrari lasciò anche la vita politica (all’epoca era consigliere comunale eletto nelle liste della maggioranza della prima Giunta Manca). (l.a.)