Consiglio comunale, elezioni e colpi di scena: presidente Chiappe (M5S), vice Castellari (Pd). Cappello (Pd) si dimette da Acer ed evita i dubbi di incompatibilità
Procedure di rito con qualche colpo di scena ieri pomeriggio nella prima seduta del Consiglio comunale di Imola a maggioranza 5 Stelle. Tra i colpi di scena sicuramente la comunicazione da parte della consigliera Carmela Cappello, già candidata sindaco del centrosinistra, di aver depositato in mattinata le dimissioni dal consiglio di amministrazione di Acer, la società regionale che gestisce le case di edilizia pubblica anche per il Comune di Imola. Una decisione che sgombra il tavolo da un”eventuale voto sulla possibile incompatibilità con il suo ruolo di consigliere. Un tema sul quale si dibatte da giorni.
Cappello ha detto più volte e ribadito anche durante il suo intervento ieri in aula che non vi sarebbe incompatibilità dato che ha riconsegnato le deleghe gestionali, ma i dubbi esplicitati dalla segretaria comunale Simonetta D”Amore, con richiesta di approfondimento, aprivano uno scenario che avrebbe portato ad un voto finale obbligato da parte del Consiglio comunale (con serie possibilità, quindi, di ritrovarsi in netta minoranza e dover decadere). Così, ecco le dimissioni: “Dato che questo tema può presentare il fianco a strumentalizzazioni, e tenuto conto del ruolo che mi è stato affidato e che rispetto, così come rispetto l”attività di Acer” ha motivato lei stessa in consiglio.
Per quanto riguarda l”istituzione formale dei gruppi consigliari e relativi capigruppo, sono state confermate le indicazioni della vigilia per M5S, Pd e Lega. Cappello invece ha scelto per il suo gruppo la denominazione di Imola Guarda Avanti, mentre Palazzolo il nome di Patto per Imola. Nonostante le dichiarazioni, entrambi hanno preferito non utilizzare la parola “civico” seppur continuando a rivendicarne lo status.
Interessante e non scontata anche l”elezione del presidente del consiglio comunale e del vice, che avvengono per voto segreto. Stefania Chiappe (M5S) è stata eletta come presidente ma al terzo tentativo e con appena 2 voti in più dopo due tornate a 15 contro 9 schede bianche, quindi il M5S inizialmente si è trovato contro tutte le minoranze. Come vice, un ruolo che solitamente, per l”appunto, spetta alle minoranze, è stato eletto Fabrizio Castellari (Pd). Anche in questo caso al terzo tentativo e contro la proposta della Lega (Palazzolo) che non è andato oltre i 3 voti. I numeri parlano di uno spostamento di voti 5 Stelle sul candidato Pd.
Sicuramente contenta, comunque, la Lega alla quale sono andate sia la presidenza della Commissione Bilancio (Daniele Marchetti) sia di quella Statuto e regolamento (Simone Carapia), quindi di entrambi i cosiddetti organi di garanzia. Si tratta di Commissioni importanti, i vertici sono anch”essi solitamente riservati alle minoranze. (l.a.)
Nella foto grande la sindaca Manuela Sangiorgi stringe la mano alla presidente del consiglio comunale Sefania Chiappe, sotto Carmen Cappello interviene in consiglio accanto a Marco Panieri nei banchi dell”opposizione