Sport e disabilità, alla Bocciofila di Imola è nato il Cisped
«Li guardi come si divertono, vogliamo riuscire ad organizzare sempre più eventi per loro». Traspare grande soddisfazione dalle parole di Domenico Camaggi quando dall’alto del suo ufficio presso il centro sociale Asbid Bocciofila segue alcune fasi del torneo per disabili organizzato a fine maggio sui campi di viale Saffi. Camaggi di recente è diventato il presidente dell’associazione di promozione sociale Cisped, acronimo di Coordinamento imolese sport paralimpici e disabilità, che ha sede proprio all’interno della Bocciofila. «L’associazione è nata il 27 dicembre del 2017, mentre in gennaio è stata riconosciuta formalmente dal Comune di Imola – ricostruisce Camaggi -. Il nostro fine è quello di promuovere, diffondere e facilitare l’accesso alle attività motorie e sportive delle persone con ogni tipo di disabilità».
Camaggi lo scorso anno aveva lanciato l’idea di trasformare la Bocciofila in un centro di avviamento allo sport paralimpico (Casp), un percorso lungo e un risultato tutt’altro che scontato, dato che in Italia sono appena 21 quelli riconosciuti dal Comitato italiano paralimpico (Cip). «Quello è uno step successivo, prima vogliamo sviluppare l’attività con i ragazzi e le persone disabili» spiega Camaggi. A Imola, dunque, siamo lontani dal sviluppare atleti come la schermitrice Bebe Vio oppure il pilota Alex Zanardi. Da qui la scelta di partire con la creazione del Cisped. Alla Bocciofila, e non potrebbe essere diversamente, il settore fin qui più sviluppato è proprio quello delle bocce. «Siamo partiti nel 2012 con sei persone seguite dal Centro di salute mentale dell’Ausl – ricostruisce Camaggi -. Poi se ne sono aggiunte altre riconducibili al progetto di socializzazione Usciamo insieme, al Centro italiano paralimpico e all’associazione Iniziative parkinsoniane imolesi. Negli ultimi due mesi, inoltre, abbiamo insegnato il gioco delle bocce a una decina di ragazzi disabili dell’istituto Paolini Cassiano. Complessivamente, sono una quarantina i disabili che hanno giocato a bocce con noi».
In base alla gravità della propria patologia, c’è chi si limita a fare qualche tiro e sfrutta l’occasione per socializzare, ma anche chi riesce a stimolare la concentrazione e l’equilibrio e chi, infine, è pronto per delle competizioni sportive. Il prossimo passo, motivo per cui è nato il Cisped, sarà «coinvolgere altre realtà sportive del territorio che metteranno a disposizione le proprie strutture per organizzare corsi per disabili» spiega Camaggi. Al più, per le famiglie ci sarà da pagare soltanto l’istruttore anche se, ad esempio, il prossimo corso di bocce che partirà in ottobre sarà gratuito. Ma per praticare quali sport un disabile può far riferimento al Cisped? «Alla Bocciofila abbiamo anche campi da tennis e biliardi e c’è una palestra – dettaglia Camaggi -. Per il resto, abbiamo rimesso in funzione i campi da bocce presso l’ospedale di Montecatone. Inoltre, abbiamo già stretto accordi per ping pong, nuoto, volley, scherma, arti marziali e atletica, ma stiamo preparando collaborazioni con società sportive anche per praticare basket, calcio, calcetto, ciclismo e tiro con l’arco».
gi.gi.
L”articolo completo su «sabato sera» del 5 luglio.
Nella foto: un momento del torneo dedicato ai disabili che si e’ svolto alla bocciofila in maggio