«La mia Africa», la famosa corsa Cape Argus raccontata dal giornalista-ciclista Nino Villa
Se non fosse avvincente e divertente – per un turista ciclista – non mi sarei unito per la quarta volta alla carovana organizzata da Tonino Scarpitti della www. giromondo.org per il Sudafrica. Reduce dal capodanno ciclistico in Marocco, in ebollizione per la preparazione del Giro di Sardegna dei cicloamatori a fine aprile ed in attesa dei primi iscritti del ciclogiro in Perù (Cuzco, Machu Picchu, lago Titicaca, Nazca dal 26 agosto all’8 settembre 2018) Tonino ha realizzato ancora un grande programma nella patria di Mandela. Dato che al Piratello non c’è il bancomat, ho deciso di spenderli tutti prima (gesti scaramantici poco fini…) ed è probabile che nel 2019 la Cape Argus mi riveda ancora alla partenza assieme ad altri 35.000 partecipanti.
Lunedì 5 marzo: incontri notturni a Dubai. All’aeroporto Marconi ci incontriamo con chi parte da Bologna: Carla da Trento che non ha portato la bici e Pierpaolo da Castel San Pietro ma originario di Castel Bolognese, pluri infortunato però con bici al seguito. E vai con Emirates. Incontro con gli altri a Dubai, di notte. Rita e Guido alla quarta apparizione, poi Tonino, Paolo che starà solo la prima settimana, Giorgio e Michela, Eliseo, Franco – con cui scambiamo ricordi e aneddoti del ciclismo anni ’40, ’50 e ’60 – e Vanda, Elena, due maratone di New York portate a termine.
Martedì 6 marzo: «sabato sera» per Mornè. A Cape Town ci aspetta Mornè, autista tuttofare. Ho nascosto per lui una bottiglia di rum nel portaborraccia: «For your birthday e perché l’anno scorso, al braai (braciolata sudafricana) ti abbiamo vuotato la cantina». Tonino traduce e l’abbraccio è allegro e sincero. Gli porto anche le pagine di «sabato sera» con la sua foto e il resoconto del 2017. Arriviamo al «Inn in the Square», albergo che ci ha ospitato altre volte e alcuni del personale ci salutano come vecchi amici. Soprattutto quelli del bar. Montaggio bici e buffet in loco, poi a nanna. Sono in camera con Pierpaolo ed iniziamo a sfidarci a base di citazioni dai «Sonetti romagnoli» di Olindo Guerrini: «Don Vituperi, e paroc di Tri Pont…».
Mercoledì 7 marzo. Non siamo a Cesenatico Il programma è quello di tutti gli anni: Gordon Bay e verso Ermanus su un percorso ondulato. Ci sono lavori di asfaltatura e qualcuno si ritrova con la bici incatramata. Provvederà Mornè a trovare un prodotto per la pulizia. Facciamo 60 km controvento incrociando alcuni gruppi in gara e molti in allenamento. Dopo l’annullamento dell’anno scorso sono tornati in tanti per fare la Cape Argus. Il ciclismo sudafricano è in grande crescita (le «Strade Bianche» di Selleri e il Palio del Recioto sono stati vinti da Stef De Bod, campione Under 23 su strada e a crono sudafricano) e anche l’organizzazione si sviluppa. Cena a Waterfront. Devo istruire i miei compagni che vogliono mangiare il pesce: non siamo a Cesenatico o Porto Corsini, al Capo l’unico pesce servito a tranci è il kingklip, molto buono, ma non ci sono ombrine, ricciole, branzini, orate. Io sto sul filetto di kudu, un’antilope, e i vini sono ottimi.
to be continued…
n.v.
Due pagine complete della quarta puntata del viaggio in Africa di Nino Villa su «sabato sera» del 5 luglio.
Nella foto: paesaggio sudafricano