Florim, a Mordano un secondo forno per i formati oversize tra gli investimenti del 2018
La Florim ha dato alle stampe il bilancio di sostenibilità 2017, il report annuale che offre una sintesi dei risultati ottenuti dall’azienda in ambito economico, sociale e ambientale. «Siamo giunti alla decima edizione del nostro bilancio di sostenibilità, traguardo che segna un periodo di enormi cambiamenti all’interno del gruppo che ebbero inizio proprio quando la crisi epocale, che ha investito l’economia mondiale, iniziava a mietere vittime e a terrorizzare i mercati», sottolinea il presidente Claudio Lucchese.
Dieci anni, peraltro, di crescita ininterrotta per il gruppo modenese, che conta tre stabilimenti produttivi (a Fiorano, Mordano e a Clarksville, negli Stati Uniti) e diversi negozi, magazzini e uffici in giro per il mondo, occupando oltre 1.400 dipendenti. Come conferma anche l’esercizio 2017, chiuso con ricavi netti per 424,8 milioni di euro (+4,5% rispetto al 2016), margine operativo lordo di 123,1 milioni (+14,9%), investimenti totali per oltre 103 milioni e un utile netto di 57,8 milioni (contro i 49,4 di un anno prima). E nonostante il record assoluto di investimenti, anche la posizione finanziaria netta è migliorata, passando nel giro di un anno da 12,5 milioni di rosso a un’eccedenza di liquidità pari ad 20 milioni di euro. «Non posso che esprimere grande soddisfazione nel leggere i numeri economici e finanziari che, da quel nebuloso 2008 fino ad oggi, hanno disegnato una curva in continuo miglioramento in tutte le variabili fondamentali», commenta Lucchese.
La produzione di grandi lastre in gres porcellanato, leitmotiv dei recenti investimenti, è diventata il motore della crescita in volumi e di redditività registrati dal gruppo. Degli oltre 103 milioni di investimenti spesi nel 2017, oltre 70 milioni sono serviti per realizzare in comune di Mordano una nuova fabbrica 4.0. Oltre ai traguardi raggiunti, il bilancio di sostenibilità elenca poi i traguardi da raggiungere. «Senza dubbio – spiega ancora Lucchese – la sfida continua ad essere molto impegnativa per il costante mutamento negli equilibri di mercato e impone altissima concentrazione per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo».
Ecco perché, restando in tema oversize, a fine anno è partito un grande cantiere nella sede principale di Fiorano per la realizzazione di una costruzione di 48.000 metri quadri destinata alla lavorazione di grandi formati e alla logistica, altro esempio di industria 4.0. Per quanto riguarda la sede mordanese nel corso del 2018 verrà avviata invece la riqualificazione della storica palazzina uffici e delle spedizioni, verrà installato un secondo forno all’interno del nuovo capannone 4.0, verrà modernizzato il reparto macinazione smalti con impianti a basso consumo energetico governati da un software innovativo, verrà installato un impianto per il recupero ed il riutilizzo dei fanghi industriali e realizzata una vasca interrata per l’accumulo di acqua piovana da utilizzare nel processo produttivo.
r.e.
L”articolo completo su «sabato sera» del 28 giugno.
Nella foto: il forno per grandi lastre lungo oltre 170 metri