Il senatore Manca (Pd): «Perdere fa male e sento la responsabilità della sconfitta»
Il 4 gennaio di quest’anno si era dimesso anticipatamente da sindaco di Imola dopo due mandati, quasi dieci anni, per poter partecipare alle elezioni politiche poi tenutesi il 4 marzo. Oggi Daniele Manca è senatore della Repubblica. Dopo la bruciante sconfitta alle ultime elezioni amministrative a Imola, ma non solo a Imola, ha affidato la propria amarezza ad un lungo post pubblicato ieri sulla sua pagina Facebook. «Perdere fa male – esordisce -, incrina convinzioni e certezze genera sofferenze individuali e collettive. Ovviamente sento su di me la responsabilità della sconfitta, è naturale, è giusto».
D’altronde lui aveva sostenuto con forza la candidatura civica dell’avvocato Carmela Carmen Cappello. «Carmen ha mostrato solidità e competenza; le va riconosciuta la disponibilità e la determinazione nel mettersi in gioco per la sua città. Ma non è bastato in un tripolarismo che al secondo turno diventa un’alleanza tra gli sconfitti del primo turno (centrodestra e 5Stelle) che si salda con facilità nelle urne».Poi un abbozzo di analisi e di autocritica. «Queste elezioni si sono collocate in un contesto difficile, molto difficile per il Pd e per il centrosinistra. Ad Imola siamo il governo nella continuità; a Roma usciamo in maniera traumatica da 7 anni di governo prima con Monti, poi con Letta, Renzi, Gentiloni. Certamente nel governare la nostra città abbiamo commesso errori, abbiamo faticato nel comprendere una delle più imponenti trasformazioni in atto nell’economia e nella società; trasformazioni che hanno demolito la dimensione comunitaria ed esaltato protezioni individuali, dove sparisce il destino di tutti ed avanzano risposte che incrinano la credibilità e la solidità del nostro sistema pubblico. Anche se in questi 10 anni abbiamo rafforzato la qualità dei servizi, la percezione è stata un’altra – continua l’ex sindaco -. E la percezione dei cittadini diventa più importante dei numeri e delle statistiche. Attenzione però, non pensiamo di aver amministrato male la città. Basta girarla e confrontarla per capire che le radici sono solide».
Una sconfitta bruciante per il Partito democratico e non facilmente archiviabile. «Nel Pd si aprirà subito la riflessione per favorire un ricambio. Ovviamente serve un congresso ed una permanente relazione tra tutte le forze che rappresentano il 42% degli elettori. Io stesso temevo uno sfaldamento dopo il 4 marzo ed invece il Pd anche alle elezioni amministrative si conferma, pur nella grave sconfitta, la prima forza politica della città. Ci sono fortunatamente nel Pd e fuori dal Pd tutte le energie umane e valoriali per ripartire. Le elezioni si possono perdere – conclude Manca – ma non vogliamo disperdere le nostre radici e soprattutto i nostri valori». (f.a.)
Nella foto Daniele Manca (al centro) durante la serata dello scorso 7 giugno con Paolo Gentiloni (a sinistra) per sostenere la candidata sindaco Carmen Cappello (a destra)