L”azienda guelfese Ecobologna si amplia e asfalta le strade. Nuove assunzioni in vista
Quadruplicare la quantità di inerti conferiti e, parallelamente, impegnarsi ad asfaltare le strade adiacenti l’impianto. E’ questo il succo della richiesta (e relative prescrizioni) della conferenza dei servizi che si è chiusa positivamente e che consentirà di ampliare l’attività alla Ecobologna Srl, azienda al civico 8 di via Chiusa, al confine tra Castel Guelfo e Castel San Pietro. Ora, come ultimo passo formale, si attende la delibera di Giunta regionale che approverà l’ampliamento del quantitativo dei materiali che è possibile recuperare.
L’impianto è di proprietà dei fratelli Fabio e Simone Castori e si occupa del recupero dei rifiuti non pericolosi derivati da demolizioni, inerti e terre da scavo. «Recuperiamo materiale sia grossolano che fino – spiega Fabio Castori -. Gli inerti così lavorati possono essere usati come stabilizzato da posare prima dell’asfalto oppure come sabbiella fine a protezione dei tubi, mentre la terra, opportunamente vagliata, può servire nei giardini e, più grossolana, come rilevato nelle costruzioni stradali o ferroviarie». La quantità di materiale trattato, però, può essere ben di più nell’area da 57 mila metri quadrati di via Chiusa. «Finora potevamo recuperare 20 mila tonnellate all’anno – spiega Fabio Castori -. Due anni fa, però, abbiamo dovuto chiudere l’attività a luglio perché avevamo già esaurito il quantitativo autorizzato, mentre nel 2017 dilazionando di più siamo arrivati a settembre». Da qui l’esigenza di chiedere un aumento. «Dal 2019 potremo arrivare a 90 mila tonnellate annue – prosegue Castori -. Per il 2018, invece, avremo un aumento graduale legato ad alcuni interventi decisi in conferenza dei servizi».
In sostanza, fino a fine settembre Ecobologna Srl potrà trattare altre 20 mila tonnellate, ma «in questo lasso di tempo dovremo aver fatto i lavori di ampliamento da 12 mila metri quadri del piazzale che fungerà da stoccaggio degli inerti lavorati e da magazzino delle nostre attrezzature, nonché aver realizzato vasca di laminazione, nuova fognatura e recinzione. Per noi si tratta di un investimento da 300 mila euro. Solo ultimate queste opere, ci verranno concesse altre 20 mila tonnellate». Nel frattempo, come definito in accordo con il Comune, la società ha già fatto i primi e più urgenti rappezzi in via Brina e in via Chiusa, ma, come stabilito in conferenza dei servizi, si impegnerà anche in futuro. «Dovremo occuparci delle asfaltature periodiche nel percorso che seguono i camion per venire in azienda, ossia via Chiusa (dal civico 8 fino all’incrocio con via Brina), via Brina e via Poggio, a garanzia delle quali verseremo al Comune di Castel Guelfo una fideiussione da 140 mila euro – aggiunge il titolare -. Invece per gli Stradelli Guelfi dovremo contribuire in una percentuale da definire rispetto alle manutenzioni che deciderà di effettuare annualmente la Città metropolitana (proprietaria della strada, ndr) nel tratto dall’incrocio con via Poggio fino alla rotonda all’altezza della via San Carlo. In via Brina allargheremo la strada di circa un metro in corrispondenza dei due punti più stretti e, se necessario, faremo alcune piazzole di interscambio».
Tutte queste attività renderanno necessario anche un aumento di personale. «Oggi abbiamo quattro dipendenti, ma con l’ampliamento servirà sicuramente un operaio in più già da fine anno e poi altri 1 o 2 nel 2019» conclude Castori.
gi.gi.
L”articolo completo su «sabato sera» del 21 giugno.
Nella foto: Fabio e Simone Castori