Rifiuti abbandonati in strada a Ozzano, scattano le prime sanzioni delle Gev. Dito puntato sui “vicini”
L’abbandono dei rifiuti sta diventando un tema «caldo» in molti comuni del nostro territorio, sia in quelli che hanno già modificato il sistema di raccolta (i dieci comuni del circondario imolese, in diversi scaglioni temporali), sia in quelli che stanno ancora valutando come muoversi, come Ozzano. Proprio in quest’ultimo, si sta registrando un aumento esponenziale di cassonetti strapieni e conseguente abbandono di sacchetti, in particolare dell’indifferenziato, in strada. Uno spettacolo non certo edificante e che mostra il malcostume di molti. «Ci sono arrivate segnalazioni da parte dei cittadini e dal personale di Hera che si occupa dello svuotamento dei contenitori» conferma l’assessore ozzanese all’Ambiente, Mariangela Corrado.
Il sospetto, che è quasi una certezza, è che questo incremento di sacchetti in strada sia legato alla recente introduzione del nuovo sistema di raccolta nel vicino comune di Castel San Pietro e relative frazioni. Qui i vecchi cassonetti sono stati sostituiti con isole ecologiche di base composte da un cassonetto per i rifiuti indifferenziati con calotta, più contenitori per carta e cartone, plastica e lattine, sfalci e potature e una campana per il vetro. Inoltre, c’è un cassonetto a pedale per l’organico. Da fine maggio, passato il primo periodo per abituarsi al nuovo sistema, sono stati chiusi e per conferire i rifiuti è necessario utilizzare l’apposita tessera fornita da Hera a tutte le utenze. «Abbiamo notato un aumento degli abbandoni dei rifiuti nel nostro territorio proprio in concomitanza con la chiusura dei nuovi cassonetti a Castel San Pietro – prosegue la Corrado -. Pensiamo che in buona parte possa dipendere da cittadini della frazione di Osteria Grande e dintorni, che confinano con Ozzano. Succede in particolare per i sacchi grandi dell’indifferenziata che, con l’introduzione del riduttore a calotta, non entrano più nei nuovi contenitori posizionati a Castello (il massimo è un sacchetto da 30 litri, ndr)».
Il dito puntato contro i «vicini» di Osteria Grande è giustificato da una semplice constatazione. «Oltre al fatto che gli abbandoni si sono intensificati dopo la chiusura dei cassonetti – prosegue l’assessore -, le postazioni più critiche sono proprio quelle al confine con Castel San Pietro. Avevamo già avuto un problema analogo anni fa quando a Budrio fu introdotto il sistema porta a porta e ancora oggi registriamo abbandoni dovuti a questo in via Pedagna a Ponte Rizzoli».
Per quanto riguarda le criticità attuali, invece, i cassonetti «di confine» attorno ai quali ci sono più sacchetti sono «all’incrocio tra via Frate Giovanni e via di Varignana, all’altezza del civico 4 di via San Pietro, all’intersezione tra via San Pietro e via Panzacchi e sugli Stradelli Guelfi a Ponte Rizzoli, dietro l’edicola – snocciola la Corrado -. A nostro parere il fenomeno “migratorio” è evidente».
Come fare, allora? Già l’anno scorso il Comune di Ozzano aveva chiesto alla Gev (guardie ecologiche volontarie) di Bologna, con le quali ha una convenzione, di intensificare i controlli sui rifiuti. «La polizia municipale e le Gev stanno collaborando per monitorare la situazione e segnalare a Hera se e dove c’è bisogno di svuotare i cassonetti più spesso, ma possono anche sanzionare se risalgono all’identità dei trasgressori» afferma l’assessore. In sostanza, possono aprire i sacchetti trovati in strada e se trovano elementi riconducibili a una persona in particolare (può essere sufficiente una busta con l’indirizzo) scatta la multa.
La municipale applica il regolamento Atersir che prevede una sanzione da 52 a 312 euro; nello specifico, viene applicata una sanzione da 104 euro (il doppio del minimo). «Quest’anno ne abbiamo già notificate 24, delle quali le ultime 2 sono state rilevate a Ponte Rizzoli e riguardano entrambe residenti di Castel San Pietro – dice la Corrado -. Inoltre, useremo a questo scopo anche un paio di telecamere mobili, posizionandole in corrispondenza delle postazioni più critiche».Intanto, il Comune di Ozzano prosegue il percorso per arrivare a definire la nuova modalità di raccolta differenziata nella quale sono stati coinvolti i cittadini attraverso un percorso partecipato promosso dall’Unione dei comuni Savena-Idice (oltre a Ozzano, ci sono Pianoro, Monterenzio, Loiano e Monghidoro).
Negli incontri organizzati finora sono stati portati ad esempio i sistemi attivati nei comuni limitrofi che, in sostanza, applicano la raccolta porta a porta o, in alternativa, la tessera personale per aprire i cassonetti e le calotte per limitare la grandezza dei sacchetti. «Stiamo valutando – dice l’assessore -. In ogni caso, per evitare ulteriori disagi, ci piacerebbe introdurre un sistema uguale tra territori vicini».Nel frattempo, continua la possibilità di conferire rifiuti sia nei cassonetti della differenziata in strada, sia presso la stazione ecologica di via dello Sport. In quest’ultimo caso, sono previsti sconti sulla bolletta della Tari in base a quanto conferito (ogni oggetto conferito consente di accumulare un certo numero di punti; gli sconti partono al raggiungimento dei 170 punti per le utenze domestiche e dei 600 per le non domestiche).
«Sono 650 gli utenti che troveranno nella cartella della Tari l’applicazione di uno sconto sulla tassa rifiuti dovuto ai conferimenti del 2017 per un totale di 11.151 euro, in linea con quanto versato nel 2016 e in crescita rispetto ai circa 9.000 euro degli anni precedenti» conclude Corrado. (gi.gi. )
Nella foto i sacchetti abbandonati fuori da cassonetti a Ponte Rizzoli