Calcio, presentato il nuovo tecnico dell”Imolese Alessio Dionisi. Il suo ritratto nelle parole dell”ex rossoblù Monacizzo
«Sono felice di essere all’Imolese, una realtà ambiziosa, proprio come me». Sono queste le prime parole di Alessio Dionisi, nuovo tecnico rossoblù, nella conferenza stampa di presentazione organizzata venerdì al Centro Bacchilega. «Sono una persona che ama mettersi in discussione e per questo ritengo questa sfida molto stimolante – ha commentato l”ex allenatore del Fiorenzuola -. Spero di essere il prototipo del mister che piace al presidente Lorenzo Spagnoli, ma credo che il segreto delle mie esperienze precedenti siano stati i giocatori. Da parte mia ci metterò le idee e farò di tutto perché la squadra imponga il proprio gioco, ma poi in campo ci vanno i giocatori e qui c’è una base molto valida».
Chi conosce molto bene Alessio Dionisi è Christian Monacizzo, a Imola nella passata stagione e compagno di squadra in passato proprio dell”allenatore toscano. «In campo? Era un giocatore alla Bonucci». Ecco le parole con le quali l”ex centrocampista rossoblù fotografa il nuovo allenatore dell’Imolese che è stato suo compagno alla Tritium nella stagione 2011/12.
La squadra di Trezzo sull’Adda, che aveva Dionisi come simbolo della scalata dalla serie D all’allora C1, accolse l’imberbe Monacizzo in uscita dalla Primavera dell’Atalanta: il «pirata» prese subito il giovane sotto la propria ala protettrice (11 anni di differenza fra i due). «Alessio era un vero e proprio punto di riferimento per tutti, dentro e fuori dal campo – racconta Monacizzo -. Il capitano di quella squadra che aveva in ogni momento lo spirito del leader e per tutti noi era l’esempio da seguire, il modello di quello che deve essere un giocatore per stare a certi livelli. Era un trascinatore durante la settimana ed in gara, un professionista del quale ho un ricordo davvero positivo: allora non ci pensavo perché ero giovane, ma adesso che ho qualche anno in più è chiaro che quelli erano gli atteggiamenti e lo spirito che ti aspetti da chi poi, una volta terminata la carriera da giocatore, può passare a fare l’allenatore».
E allora vediamolo, da giocatore.
«Tecnicamente molto bravo, con il suo piede destro cercava sempre di impostare l’azione: questa sua voglia di imporre la propria idea di calcio l’ha trasmessa alle varie squadre, i giocatori che conosco che lo hanno avuto come mister me ne hanno parlato tutti molto bene ed i risultati che ha avuto in questi primi anni da allenatore ne sono la dimostrazione».
Due anni a Borgosesia, uno al Fiorenzuola ed ora l’avventura all’Imolese: mondi e ambienti diversi con quello del Bacchilega nel quale «ambizione» è la parola d’ordine.
«Credo che Dionisi possa essere l’allenatore giusto per la società rossoblù perché la sua filosofia e la sua voglia di imporre il proprio gioco sono esattamente quelle volute da Spagnoli. L’Imolese ambisce a grossi traguardi e anche Dionisi è preparato per puntare in alto: non posso fare un confronto diretto con Baldini, perché Alessio l’ho conosciuto solo da giocatore, certamente la grinta e la volontà di fare la partita che metteva in campo sarà la stessa che avrà in panchina».
L’ambiente a Imola?
«Non avrà problemi ad adattarsi, anche dal punto di vista del pubblico: quando giocavamo alla Tritium eravamo seguiti da pochi spettatori, così come Borgosesia e Fiorenzuola non sono certo posti dove c’è un grande seguito sugli spalti».
an.mir.
Nella foto (Isolapress): da sinistra Alessio Dionisi e Christian Monacizzo ai tempi dell”Imolese