Ultime pedalate del Giro d”Italia Under 23. I tanti volontari da Imola e Mordano. Sulla Gazzetta la firma di Massimo Marani
La 41ª edizione del Giro d’Italia Giovani Under 23 Enel, la corsa a tappe più prestigiosa per la categoria termina oggi dopo dieci giorni tra Romagna, Emilia, Lombardia, Trentino e Veneto. E sarà una giornata storica per il ciclismo: al Muro di Ca” del Poggio, a San Pietro di Feletto in quel di Treviso, si svolgerà la cronometro Real time, il nuovo format ideato da Davide Cassani, c.t. della Nazionale di ciclismo, che prende spunto dal metodo Gundersen della combinata nordica e verrà applicato per la prima volta nel ciclismo. Un”idea per rendere più spettacolare la decisiva prova contro il tempo.
Quest’anno il Giro U23, la rilanciato nel 2017 dalla Nuova Ciclistica Placci 2013 presieduta da Marco Selleri di Mordano, non ha toccato i comuni del circondario di Imola e non ha visto al via nessun atleta del territorio, tra i 176 in rappresentanza di 30 team provenienti da 14 Paesi e 4 Continenti. Ma al seguito c’era un nutrito gruppo di volontari mordanesi e imolesi perché, come ripete spesso il direttore generale Selleri, “in Romagna siamo fortunati. Io in 400 metri a Mordano ho trovato un gruppo così forte, aggiungendo gli imolesi facciamo mezza carovana…”.
In effetti, solo considerando Mordano, oltre a Marco Selleri c”è la famiglia, con la moglie Fosca Lanzoni responsabile del villaggio di arrivo e i figli Alfonso e Isabella, che con la loro attività Personalizzandia hanno realizzato tutti gli allestimenti per il Giro U23. E poi Gilberto Cani, che cura i rapporti con gli Enti locali; Angelo Domenichini, responsabile palco firma; Maurizio Gasparri, responsabile villaggio di partenza; Alberto Montanari, responsabile arrivo; Elena Albertazzi, interprete, senza dimenticare Malip e tutti i mordanesi di Ca” de Borg, oltre a tutti gli altri volontari del paese. Un gruppo affiatato, che comprende buona parte della carovana (composta da 530 persone): anche chi non vede il proprio nome scritto sul “Garibaldi” della corsa è fondamentale per la buona riuscita della stessa. E tra i mordanesi c”è anche il giornalista Massimo Marani, nonché firma dello sport di “sabato sera”, che per l’occasione ha raccontato il Giro anche sulle pagine della “rosa”.
“E” la prima volta che mi capita di collaborare con La Gazzetta dello Sport – ci ha detto Massimo, raggiunto nel corso del Giro -. E” una bella soddisfazione in particolare scrivere del mio sport preferito perché, oltre ad essere la più nota testata sportiva italiana, è anche quella che ha contribuito a fondare il Giro d”Italia, nel 1909, con il proprio giornalista Tullo Morgagni di Forlì. Mi ha fatto molto piacere vivere questa esperienza, mi pace pensarla come un riconoscimento per chi ha creduto nelle mie possibilità in questo settore. Penso ai miei genitori e a mia sorella, ma anche a Ilario Rossi, Luca Martelli e Normanno Bartoli della Ciclistica Santerno Fabbi Imola che mi hanno convinto a iniziare a scrivere, più di dieci anni fa, e anche al ”sabato sera” stesso”.
Qualche aneddoto? “Non molti, al Giro curo anche l”ufficio stampa e i tempi sono davvero stretti. Però per chi è appassionato di ciclismo da sempre, come me, fa un certo effetto avvicinare ogni mattina personaggi come Davide Cassani, Paolo Bettini, Ivan Basso e Marino Amadori e chiedere loro ”una battuta per la Gazzetta dello Sport””.
Spesso, sulle pagine della “Gazzetta”, gli articoli di Marani sono stati accompagnati in questi giorni dalle foto Isolapress, scattate dagli imolesi Marco Isola e Massimo Fulgenzi. Altri nomi imolesi, come quello di Alex Martucci esperto di social media e intervistato poche settimane fa proprio sul “sabato sera” e addetto ai social media anche per il Giro d”Italia professionisti.
E non è finita, sono imolesi gli ispettori di percorso Giuliano Collina ed Enzo Zaccherini, il responsabile quartier tappa Marino Matti e la voce di radio corsa, Virgilio Rossi, oltre a tanti altri volontari non citati nella guida della corsa.
Un vanto, per il nostro territorio, vedere così tante persone impegnate nell”organizzazione e promozione della più importante corsa a tappe per giovani talenti del ciclismo, un vero e proprio esame di maturità prima del passaggio al professionismo. La gara in passato ha lanciato campioni come Francesco Moser e Marco Pantani.
Oggi, in conclusione, a Ca’ del Poggio, una festa con stand enogastronomici, musica, ospiti internazionali e testimonial d’eccezione. (r.s.)
Nella foto grande Massimo Marani al lavoro durante il Giro Under 23 con il colombiano Brayan Chaves, fratello del professionista Esteban, 2° al Giro d”Italia 2016 dietro a Vincenzo Nibali; nelle altre il fotografo Massimo Fulgenzi sulla moto; il collega Marco Isola ritratto in una posa curiosa; la famiglia di Marco Selleri