La discarica rimane chiusa, il Consiglio di Stato nega la sospensiva per la riapertura
Il Consiglio di Stato ha negato la sospensiva alla Regione contro la sentenza del Tar, risalente a gennaio, che bocciava l’ampliamento «volumetrico in sopraelevazione» della discarica di Imola. In sostanza l’autorizzazione della Regione stessa che aumentava la capienza della Tre Monti per ulteriori 375 mila tonnellate. Quindi tutto per il momento rimane com’è, la discarica esaurita e chiusa, viene usata solo una fossa per smistare i rifiuti indifferenziati urbani dei comuni che fanno capo a ConAmim che arrivano coi campattatori e sono poi ricaricati su camion per spedirli ai termovalorizzatori e in altri impianti per lo smaltimento.
Ora si dovrà attendere la sentenza nel merito ma la decisione dei magistrati del Consiglio di Stato ha chiaramente fatto gioire per primi Wwf, Panda Imola e Legambiente Imola e Medicina, i firmatari dell”appello presentato al Tar, che da tempo si battono per la chiusura definitiva della discatica imolese.
Una linea sulla quale concorda il Movimento 5 Stelle e la candidata sindaco a Imola, Manuela Sangiogi: “Grande risultato, ottenuto anche grazie all”azione del Movimento 5 stelle, che da sempre chiede lo stop alla discarica e la sua bonifica”.
Stessi toni da parte anche di un altro candidato sindaco, Filippo Samachini: “Come Sinistra Unita Imola siamo sempre stati a favore della chiusura della discarica, contrari alla sopraelevazione e all”ampliamento”.
Per il Popolo della Famiglia ha commentato Mirko De Carli capogruppo a Riolo Terme che condivide l”area della discarica con Imola “La magistratura dimostra di sapere tenere ferma la posizione del buon senso”.
E per la coalizione di centrodestra e il candidato sindaco Giuseppe Palazzolo: “Imola non voleva il raddoppio della discarica, chi ha amministrato non ha saputo ascoltare il territorio. Ora noi abbiamo il dovere di dare ascolto a queste istanze”.
Nella foto d”archivio la discarica Tre Monti