«L’Osservanza? Location bellissima che si presta per gli eventi»
Impe, Osso e Ardo, al secolo Alfonso Bottiglieri di Castel San Pietro, Daniele Ossani di Castel Bolognese e Ardonel Feimi di Imola. Ci sono loro dietro l’«Imola International Street Food», ovvero la manifestazione di cibo da strada e musica che ha riempito il parco dell’Osservanza l’11, il 12 e il 13 maggio. Il primo vero grande evento organizzato tra i padiglioni dell’ex manicomio da quando due anni fa è terminata la riqualificazione e il parco è diventato pubblico. «Ci siam detti “Siamo dei matti” e uno di noi ha aggiunto “Allora siamo nel posto giusto…». Bottiglieri, sorriso ben stampato in faccia di chi non si prende troppo sul serio, può ben dire che l’avventura è riuscita. Nonostante qualche critica (file e prezzi), loro sono soddisfatti («tanto non accontenti mai tutti…»). Soprattutto della location scelta: «E’ bellissima, io non conoscevo l’Osservanza, mi ci ha portato una notte a fare un giro la mia morosa subito dopo l’inaugurazione. Il parco è tenuto benissimo e si presta ad eventi del genere, certo non ci si può improvvisare perché qualche difficoltà c’è. Noi vorremmo sicuramente ripeterlo». La tre giorni ha visto una notevole affluenza di gente, giovani e famiglie, complice anche il bel tempo. Il bilancio finale è positivo «sia per noi che per i truckisti. Però niente cifre perché devo prima finire di fare i conti» conclude diplomatico.
Impe ha 33 anni, gestisce il Caf attivato da un paio d’anni nel centro sociale La Stalla per i soci. Per gli appuntamenti utilizza uno spazio nell’ex magazzino del centro sociale, che serve anche per la neonata associazione Bof, dall’iniziale del cognome dei tre amici, con la quale stanno portando avanti il progetto dello street food. «Ci cercano in tanti ora. Dobbiamo andare a Milano, poi a metà settembre ci faranno inaugurare la piazza di Castel Bolognese» elenca. Se il nome rimarrà «Imola International Street Food» sarà tutta pubblicità gratuita anche per la città.
Per capire invece quali sono i punti di forza e le criticità del «contenitore Osservanza» basta farsi raccontare i particolari dell’organizzazione. «ConAmi e la società Osservanza sono stati disponibilissimi» ma qualche problemino c’è: «Per l’elettricità abbiamo dovuto usare due generatori da 120 kW e “tirato” metri di cavi, più i quadri elettrici, dato che, a parte i lampioni, ci sono solo 5-6 kW a terra nella zona centrale per piccole manifestazioni. L’acqua è quella delle fontanelle, quindi noi avevamo un ragazzo che girava riempiendo delle taniche e le portava ai truck. Abbiamo posizionato anche 12 bagni chimici» puntualizza Impe.
Se gli si chiede se organizzare eventi è un po’ un modo per i giovani per inventarsi un lavoro, Impe sta con i piedi per terra: «Per quanto ci riguarda non è detto, vediamo come va. In generale, però, i giovani devono capire che se vogliono qualcosa devono rimboccarsi le maniche e andare a prendersela, se vuoi lavorare non basta più andare all’agenzia interinale, ti devi muovere». (l.a.)
Altri particolari e l’articolo completo sul “sabato sera” del 24 maggio.
Nella foto un momento dell’«Imola International Street Food» e Ardonel Feimi, Alfonso Bottiglieri e Daniele Ossani
VERAMENTE VERAMENTE BRAVI “Street Food non è solo cibo, ma cultura, spettacolo e quindi divertimento