Lo scrittore medicinese Corrado Peli presenta il suo nuovo romanzo alle Librerie.Coop
Corrado Peli ha per la parola una cura antica e affettuosa e per le sue storie un”attenzione fresca, puntuale e sempre un po” sorprendente. Lo si vede bene nel suo ultimo romanzo, I bambini delle Case Lunghe, edito da Fanucci nella collana crime Neroitaliano, che l”autore medicinese presenta alle Librerie.Coop al Centro Leonardo di Imola domani alle ore 17.30.
Qui Peli, dopo due romanzi fantasy, torna ai luoghi che conosce e che furono ambientazione delle sue opere giovanili, benché li romanzi cambiando nomi e indicazioni. La bassa medicinese, con le sue nebbie che coprono tutto di una patina malinconica e qui talora spaventosa, è così protagonista delle vicende di cinque bambini che a metà degli anni Ottanta vivono storie che segneranno la loro vita per sempre. Vicende che si riaprono nella seconda parte del libro, ambientato nel 2016, quando, oltretutto, ci sarà un colpo di scena inaspettato… Carlo, Eleonora, Davide, Laura e Nunzio corrono con le biciclette nella pianura, si scambiano segreti, vivono le prime cotte, sono uniti da un”amicizia che diventa un patto di sangue: un patto che li vedrà agire contro il mondo dei grandi che, per uno di loro, è paura e dolore. Ma l”enormità di quell”azione e l”enormità della colpa, unendoli, li separerà anche, finché la vita, dopo esser scorsa per un po”, li riporterà insieme a un momento di verità che porterà nuove tragedie ma anche, forse, un nuovo cammino.
«Dopo i libri fantasy pubblicati con lo pseudonimo di Corrado Spelli, volevo tornare alle origini – conferma Peli – e, in particolare, volevo raccontare una storia avente per protagonisti bambini alle soglie dell”adolescenza, quel periodo che per me si è svolto negli anni Ottanta e di cui ho tanti ricordi. Per questo ho ambientato la mia storia in quell”epoca, quantomeno nella prima parte».
Gli anni Ottanta, infatti, appaiono come un altro protagonista, soprattutto per chi li ha vissuti da piccolo: ci sono le Big Babol, le cassette Tdk, canzoni come Words don”t come easy che, tra l”altro, accompagna una delle scene più emozionanti del romanzo, uno dei pochi momenti di felicità dei bambini…
«Mi sono piaciuti film come Stand by me o I Goonies che hanno per protagonisti bambini alle soglie dell”adolescenza e volevo dare anche io la mia rappresentazione. A livello storico, tutto è stato controllato attentamente, per evitare di pubblicare inesattezze: le vicende si svolgono nel 1985 e ogni oggetto o canzone o film citato è collocato storicamente. C”era una scena per la quale avevo usato una moto, ma quel modello era uscito dopo nel mercato, nel 1986, e fortunatamente la mia editor bravissima se n”è accorta così abbiamo cambiato il modello!». (s.f.)
L”intervista completa è sul “sabato sera” in edicola dal 31 maggio
Nella foto Corrado Peli