Ceramica e design per Sacmi-Defranceschi, azienda mordanese di attrezzature per cantine vinicole
Ceramica e design. E’ questo il binomio del futuro per chi, come Defranceschi, produce macchinari al servizio dell’enologia. Fondata nel 1954 dalla famiglia che le ha dato il nome, l’azienda è stata poi acquistata all’asta nel 2016 dall’imolese Sacmi e da quest’ultima rilanciata nella nuova veste di fornitrice di attrezzature per cantine chiavi in mano. A circa un anno e mezzo dall’avvio della nuova gestione, abbiamo fatto il punto con il direttore generale, Daniele Marastoni. L’occasione è stata l’iniziativa all’Auditorium 1919 di Sacmi di qualche giorno fa, dove erano in programma il convegno “Vino e cantina” e la presentazione della guida del Touring club italiano “Vinibuoni d’Italia 2018”, a cui ha fatto seguito la visita allo stabilimento Defranceschi a Mordano. Seduti in platea, oltre 70 produttori – attuali e potenziali clienti del Gruppo che opera nel settore vino sin dai primi anni Duemila – interessati a cogliere l’occasione di questa tappa finale del tour “Vini Buoni d’Italia” per conoscere più da vicino il mondo Sacmi e le sue tecnologie al servizio del wine making: non solo singole macchine ma una vera e propria cantina chiavi in mano, dalla lavorazione delle uve all’imbottigliamento.
«Il mercato – spiega Marastoni – ha recepito la strategia di Sacmi, che ha cercato di dare risalto all’innovazione, in un mondo dove da anni mancava questo aspetto. Sono state riattivate tutte le attività di produzione di attrezzature per la ricezione delle uve, presse, serbatoi di stoccaggio e vinificazione». Le sinergie con il mondo Sacmi hanno poi aperto nuove possibilità: da Sacmi Verona provengono le etichettatrici, mentre da Sacmi Filling, in provincia di Parma, le linee per i cosiddetti imballaggi bag in box. «Per completare la fornitura degli impianti – aggiunge – nei mesi scorsi Defranceschi è riuscita a chiudere accordi con marchi prestigiosi come Protec, Padovan e Robopac».
«Abbiamo chiuso il 2017 in linea con il budget prefissato – prosegue il direttore, senza però soffermarsi sui numeri – e l’obiettivo per il 2018 è di aumentare il fatturato del 30 per cento. Al momento stiamo studiando nuovi prodotti legati all’impiego della ceramica in enologia».
I risultati saranno presentati in autunno «alla fiera Vinitech di Bordeaux e all’Intervitis in Germania. Inoltre, in collaborazione con l’architetto Olivier Chadebost (che dal 2011 collabora con Defranceschi, Ndr), abbiamo in corso tre progetti, tutti in Francia, per la realizzazione di altrettante cantine di design. Oggi le cantine hanno necessità di differenziarsi e rispecchiare l’identità del produttore. Ecco perché anche il design è per noi un elemento importante». Uno dei progetti in questione riguarda il château Cheval blanc, a Saint-Emilion, nella zona di Bordeaux. (lo.mi.)
Altri particolari nell’articolo su “sabato sera” di domani, 24 maggio.
Nella foto un momento del convegno e il direttore generale Daniele Marastoni