Progetto di forestazione urbana, crescono a piccoli passi i 5000 alberi del «Bosco in città» a Imola
Sono ancora piccoli, in questo momento immersi tra i papaveri rossi, ma stanno già crescendo e svettano verdi verso il cielo. Sono i 5.000 alberi del progetto di forestazione urbana annunciato la scorsa estate dall’allora sindaco Daniele Manca e poi concretizzatosi nel corso dell’inverno. Il progetto si chiama «Bosco in città» ed è finanziato con 40 mila euro dalla Esco (Energy service company) AzzeroCO2, che ha come soci Legambiente e Kyoto Club, con la quale Area Blu Spa, la società in house che, dopo l’incorporazione di BeniComuni Srl, si occupa anche del patrimonio verde della città di Imola, ha stipulato una convenzione.
Gli alberi sono stati piantati a costo zero per l’ente locale perché generano crediti di emissione di anidride carbonica che vengono venduti sul mercato. In pratica, sono le aziende, non necessariamente del territorio, che vogliono compensare le loro emissioni inquinanti ad acquistare questi crediti e a finanziare gli interventi di forestazione. Le piante sono state inserite in tredici diverse aree verdi per un’estensione complessiva di 25 mila metri quadrati. Nel dettaglio, due aree sono in via Kolbe vicino alla zona sgambatura cani (764 alberi), quattro tra via Pio IX e via della Costituzione (583 alberi), tre tra via Rosa Luxemburg e via Montericco (1564 alberi), una tra il parco Tozzoni e via Montericco (1.103 alberi), una adiacente alla nuova ciclabile ricavata sul retro della nuova lottizzazione lungo via Montericco (462 alberi) e, infine, due nella frazione di San Prospero, vicino al Bosco dei bambini (524 alberi).
Undici le specie previste, autoctone, ovvero acero campestre, orniello, frassino angustifoglia, leccio, farnia, pero selvatico, roverella, carpino nero, bagolaro (anche noto come spaccasassi), ciliegio e melo selvatico. «Faremo un primo controllo dopo l’estate, in settembre – aggiornano il direttore generale di Area Blu Carmelo Bonaccorso e il responsabile dell’Unità operativa Verde, Loris Pasotti -. Le nevicate non hanno dato fastidio alle piante, anzi, hanno permesso di accumulare acqua».
Gli alberi sono stati piantati molto ravvicinati e non vengono annaffiati, proprio come in un bosco. Per questo, ci si aspetta una selezione naturale. «Ci aspettiamo un diradamento naturale del 10%, poi nel corso degli anni interverremo anche noi, magari creando radure e percorsi – aggiunge Pasotti -. Complessivamente, abbiamo previsto che su 5.000 nuove piante potremmo doverne togliere un migliaio circa. Questo diradamento sarà importante perché le piante che rimarranno, quelle più forti, cresceranno più che proporzionalmente rispetto a quelle tolte».
gi.gi.
Nella foto: l”area del «Bosco in città» vicino a via Onorio II