Restaurata la Madonna con bambino nella celletta devozionale di Cantalupo
E’ stata nuovamente restaurata la celletta posta all’incrocio tra via Nuova e via Rondanina, la strada che porta alla minuscola frazione di Cantalupo. La celletta devozionale è di proprietà della Fondazione Istituzioni riunite di Imola, l’ente che gestisce i beni provenienti da lasciti di famiglie benestanti imolesi a favore dei bisognosi. In particolare la celletta è pervenuta alla Fondazione a seguito della incorporazione di varie opere pie, fra cui l’Opera pia eredità Fontana (che aveva avuto origine dal testamento di Francesco Maria Fontana, morto il 23 marzo 1613), e la successiva vendita (nel 1970) dei terreni limitrofi facenti parte dell’opera pia.
Lo statuto dell’ente di via Fratelli Bandiera prevede la conservazione del proprio patrimonio e lo sviluppo di attività di carattere culturale e sociale. «Credo che l’intervento sulla celletta risponda appieno a tale obiettivo – spiega l’avvocato Edore Campagnoli, presidente della Fondazione – e pertanto è con vero spirito di servizio che abbiamo provveduto al restauro che ha riportato la struttura al 2005, quando miei predecessori alla guida delle Istituzioni riunite hanno provveduto al primo intervento». All’interno della celletta è affrescata una Madonna con bambino seduta su un trono. Il dipinto è di difficile datazione (le incisioni sulla parete lo indicano comunque anteriore al 1536). Così come non ne è semplice l’attribuzione, anche se è plausibile l’accostamento a Innocenzo Francucci, artista che ha eseguito diverse opere nel territorio di Imola e che ci ha lasciato una pala con raffigurati i santi Cassiano e Crisologo. Gli ex voto rinvenuti all’interno della celletta aiutano a ricostruirne la storia. In origine si trattava certamente di una edicola votiva a cielo aperto, di cui si ipotizza un primo intervento di copertura nel XVII secolo, e di dimensioni diverse rispetto alle attuali, e cioè più alta e con un occhio sopra alla porta, come appare raffigurata appunto in un ex voto. Anche le dimensioni del dipinto mariano erano certamente maggiori in quanto il restauro ha fatto riemergere una mano che regge un libro e un tratto di gomito (probabilmente due santi genuflessi in adorazione).
Nel 2002 si era dato inizio ai lavori per verificare cosa vi fosse all’interno della cornice dipinta sulla parete vuota e la mano leggera del restauratore aveva portato alla luce, sotto vari strati di tinteggiatura, frammenti di un dipinto raffigurante appunto la Madonna con bambino, purtroppo col volto troncato dalla parte alta della cornice. Ma, fortunatamente, c’è stata una sorpresa positiva. La realizzazione della cornice risale al XVIII secolo. E per consentirne un migliore aggancio al supporto murario si era reso necessario scalpellare la superficie interessata. Coincidendo il tratto alto della cornice con il volto della Madonna, lo scalpellino dell’epoca avrebbe dovuto intervenire proprio sul viso della Madonna, che invece è stato rinvenuto intatto. Il che fa ritenere che lo scalpellino, forse colto da devozione o timore reverenziale, abbia deciso di non distruggere il volto della Madonna preferendo ricoprirlo solo con strati di calce, consentendo così di poterlo oggi ammirare nuovamente.
r.c.
Nella foto: la Madonna con bambino affrescata all”interno della celletta posta all”incrocio tra via Nuova e via Rondanina, la strada che porta alla minuscola frazione di Cantalupo