All’ex convento dell’Osservanza di Imola il restauro ripartirà in estate
Restauro Osservanza, anno primo. Dopo dodici mesi dalla presentazione pubblica degli interventi di ristrutturazione e riqualificazione dell’ex convento dell’Osservanza a Imola, avvenuta il 19 maggio 2017, il cantiere non si ferma. La parrocchia di San Cassiano, che qui ha trovato sede dopo che i frati hanno lasciato il convento nel 2008 e dopo che la Diocesi ha acquisito il convento, ha deciso l’intervento a causa di problemi di cedimento del tetto e per realizzare una struttura il più possibile aperta e fruibile dalla città.
Mentre, tramite la Diocesi, venivano chiesti fondi alla Conferenza episcopale italiana sia per l’edilizia di culto (in quanto nuova parrocchia, in questo caso costituita in nuova sede) sia per i beni culturali, si formava anche una onlus (onlus Parrocchia di San Cassiano martire all’Osservanza) al cui fianco nasceva il Comitato RestaurOsservanza che ha lo scopo di raccogliere fondi e organizzare eventi. L’ammontare complessivo dei lavori è valutato in 1.050.000 euro: 783.000 euro sono già disponibili (tra questi, fondi della parrocchia e somme raccolte dal comitato) o comunque richiesti (alla Cei e alla Fondazione Cassa di risparmio di Imola) e ragionevolmente in arrivo. Mancano quasi 300.000 per realizzare tutti gli interventi e le migliorie previste, ma questo non ha fermato i lavori, che procedono così un po’ alla volta, per stralci e lotti. I primi, partiti ad agosto 2017 dopo una gara tra imprese aggiudicata alla Pmvc, hanno interessato le coperture, cioè il tetto del convento, con interventi già realizzati di riparazione e consolidamento delle capriate danneggiate, e con l’inserimento della guaina impermeabilizzante, e di ripasso del manto di copertura.
A dirigere i lavori e a firmare il progetto della ristrutturazione è l’architetto Stefania Campomori di Alba Progetti: «Quest’estate partiremo con nuovi interventi, già autorizzati dalla Soprintendenza», anticipa. In particolare, al primo piano del secondo chiostro del convento, quello più interno, nei bracci sud-est e sud-ovest ora inagibili verranno realizzati ambienti da destinare ad aule didattiche e per il catechismo nonché servizi igienici e, contemporaneamente, si interverrà anche su alcune porzioni di copertura».
Si continuerà poi per tutto il 2019 al piano terra e al primo piano dell’ala sud-ovest del primo chiostro, per realizzare ambienti adeguati alle esigenze del gruppo scout Imola 1 che qui si ritrova. «È previsto anche l’adeguamento degli spazi al piano terra utilizzati dal Circolo Silvio Pellico – continua l’architetto Campomori -, con una risistemazione della cucina e delle attrezzature per adeguarle a quelle di una cucina industriale e con caratteristiche degli spazi rispondenti alle attuali normative. Una parte di questi lavori sarà finanziata dalla Diocesi e una parte dal Circolo». Quello in essere è un intervento importante che vuole restituire alla città quello che è «uno dei nostri patrimoni monumentali più significativi – afferma Fabrizio Castellari, del Comitato RestaurOsservanza -, che ha una storia plurisecolare e che è punto di riferimento per una grande comunità di soggetti, a cominciare dai parrocchiani per continuare con gli scout e non solo». «È un posto preziosissimo per la città, per l’arte, per l’educazione – conferma il parroco, don Emilio Morelli -. E io sono stupito e grato perché non pensavo di trovare tanto interesse, tanta generosità e tanta competenza per questo progetto. Questo luogo è nel cuore di molta gente perché è un luogo che tocca il cuore».
Edificio dalla storia antica, come detto: l’ex convento di Santa Maria delle Grazie, comunemente detto dell’Osservanza, risale infatti al XV secolo e comprende, oltre al convento vero e proprio, la chiesa di San Michele Arcangelo e il Santuario della Beata Vergine delle Grazie. E proprio il Santuario sarà oggetto di una parte specifica dei lavori previsti, parte finanziata dalla Fondazione Cassa di risparmio di Imola: verrà dotato, infatti, di un impianto di riscaldamento, che necessariamente dovrà integrarsi con le decorazioni a stucco che coprono le pareti. Di questa parte di interventi più artistici, faranno parte, inoltre, il restauro dell’intonaco del primo chiostro e la sua dotazione di un nuovo impianto di illuminazione, e il restauro del complesso scultoreo del Compianto sul Cristo Morto, detto I Piagnoni, che si trova in un’edicola nel giardinetto che si affaccia su via Venturini, edicola che sarà a sua volta risistemata (per questa parte di interventi di tipo artistico, il progetto è ancora in attesa di autorizzazione da parte della Soprintendenza).
s.f.
Nella foto: il cantiere per la ristrutturazione del tetto nell”ottobre 2017