Il Comune di Dozza vende le azioni Hera al Conami. ll commento del sindaco Albertazzi
Il Comune di Dozza ha deciso di vendere 1.570 azioni di Hera in proprio possesso. In altre parole, poco il dividendo che Dozza incassa (quest’anno Hera paga 0,095 euro per ogni azione posseduta) e poco quanto ricaverà dalla vendita (il valore di mercato di ogni azione si aggira attualmente attorno ai 3 euro, centesimo più centesimo meno). Invece – tiene a sottolineare il sindaco Luca Albertazzi – «si tratta di un passaggio politicamente rilevante». «Da anni – spiega il sindaco – il Comune di Dozza, al pari degli altri enti locali della zona, ha una imbarazzante doppia veste. Da una parte è socio di Hera Spa e ne condivide le strategie di sviluppo e i benefici conseguenti, anche in termini economici. D’altra parte è rappresentante degli interessi pubblici della comunità, dunque dei cittadini che sono clienti di Hera. Si tratta – prosegue il sindaco – di una divergenza di interessi discutibile, che mette in difficoltà le Amministrazioni comunali. Siamo sempre stati convinti del fatto che questo problema debba trovare soluzione; una soluzione pratica, concreta, semplice ed attenta agli interessi della collettività e a garantire il controllo pubblico della società».
E la soluzione trovata è, appunto, quella di vendere le azioni detenute. Così, «vendendo le proprie quote di Hera l’Amministrazione dozzese potrà interloquire più efficacemente con il gestore dei principali servizi pubblici, senza coltivare interessi contrapposti». Conflitto di interessi che però, a ben vedere, permarrà. Dozza, infatti, è uno dei Comuni aderenti al Consorzio Ami, cioè proprio dell’ente a cui ha venduto le proprie azioni. Consorzio che ogni anno spartisce diversi milioni di euro tra i 23 enti consorziati, oltre a finanziare di tasca propria la realizzazione di opere utili alle comunità del territorio di riferimento. Ebbene, il Conami è – come detto – tra i primi azionisti di Hera per quantità di azioni detenute. Quindi buona parte di quanto viene spartito tra i consorziati, Dozza compresa, proviene dalla partecipazione societaria in Hera e dall’affitto degli impianti posseduti, per lo più proprio a Hera. Soldi e investimenti che hanno permesso ai Comuni consorziati di risentire meno della crisi.
r.c.
L”articolo completo su «sabato sera» del 3 maggio.
Nella foto (dal profilo facebook del Comune di Dozza): il municipio