Edicole in stazione e ospedale, deserti i bandi, costano poco ma nessuno è interessato
Doppia fumata nera per trovare un gestore sia per l’edicola presso la stazione ferroviaria che presso l’ospedale di via Montericco. Né il gruppo Ferrovie dello Stato né l’Ausl di Imola, infatti, hanno ricevuto risposte ai rispettivi bandi pubblicati per trovare qualcuno interessato a rilevare l’attività di rivendita di giornali.
Per quanto riguarda la stazione dei treni, l’edicola è chiusa dal febbraio del 2017, quando la storica titolare, dopo trentasette anni di attività, decise di chiudere i battenti. Una perdita per pendolari e non. Da subito Rfi, ovvero la società per azioni controllata dal gruppo Ferrovie dello Stato italiane responsabile della gestione complessiva della rete ferroviaria nazionale, ha confermato di voler «garantire la continuità del servizio». Rfi ha fatto un bando per trovare un nuovo gestore a marzo, al termine di una serie di lavori per la riqualificazione della stazione. Il contratto prevedeva un affitto per sei anni, eventualmente rinnovabili di altri sei. La base dell’offerta era fissata in 4.100 euro (Iva esclusa) annui. Inoltre, proprio per rendere quel locale più appetibile, veniva data la possibilità di vendere anche oggetti di cartoleria, carte telefoniche, ricariche, piccoli articoli per la persona e per l’igiene personale e prodotti alimentari confezionati (caramelle, biscotti). «Nonostante la proroga che abbiamo dato ai termini per presentare offerte, il bando è andato deserto – confermano da Rfi -. Il nostro obiettivo resta però quello di riaprire un’edicola in stazione e siamo intenzionati a fare un’indagine di mercato per capire se effettivamente c’è interesse per quegli spazi. A quel punto, pensiamo di pubblicare un nuovo bando».
Anche l’Azienda usl, a stretto giro, ha pubblicato un bando analogo per l’edicola all’ingresso dell’ospedale nuovo. Nel settembre del 2015 l’attività era stata rilevata da «Giuliana», che in precedenza aveva l’edicola sotto i portici in centro storico. «L’edicolante l’avrebbe avuta in gestione fino al 31 agosto 2021, ma ha dato disdetta prima, lecitamente e senza penali – fanno sapere dall’Ausl -. Ora l’edicola resterà aperta fino a fine maggio». Sulle motivazioni che hanno portato alla disdetta bocche cucite sia da parte dell’Ausl che da parte del gestore. Il nuovo bando, scaduto lo scorso 13 aprile, prevedeva una gestione per quattro anni più eventuali altri due di proroga e un canone annuo a baste d’asta pari a 3.500 euro (Iva esclusa). «Nessuno si è fatto avanti, ma siamo intenzionati a riproporre un nuovo bando». In caso contrario, anche l’ospedale, così come la stazione dei treni, resterebbe senza edicola.
Quel che è certo è che l’universo dell’editoria e dei suoi canali di distribuzione tradizionali si è fatto più complicato: innegabile la contrazione delle vendite della carta stampata. Una crisi generale del settore che deve fare i conti con internet e il digitale, la possibilità di leggere in biblioteca e, per le edicole private, la concorrenza con i corner dei giornali nei supermercati. Una serie di fattori che costringono, da una parte, le redazioni a trovare nuove strade per stimolare i lettori e, dall’altra, gli edicolanti a vendere anche prodotti che poco hanno a che fare con l’informazione.
Non a caso, dunque, negli ultimi anni a Imola (ma non solo) si è assistito alla chiusura di edicole. Tra le ultime, all’inizio di quest’anno, quella all’interno della galleria del centro commerciale Leonardo sostituita oggi da un ampliamento della vicina gioielleria. In compenso all’interno dell’Ipercoop da qualche giorno c’è un piccolo angolo per la rivendita di riviste e giornali accanto alle scansie dei libri. La stessa cosa da tempo c”è nel Conad in via Montericco. (gi.gi.)
Altre informazioni nell’articolo su “sabato sera” del 3 maggio.
Nella foto come si presenta oggi l’area della stazione dove c’era l’edicola dopo la ristrutturazione